Body art – Don DeLillo

Incipit Body art – Don DeLillo

Incipit Body art

Il tempo sembra passare. Il mondo accade, gli attimi si svolgono, e tu ti fermi a guardare un ragno attaccato alla ragnatela. C’è una luce nitida, un senso di cose delineate con precisione, strisce di lucentezza liquida sulla baia. In una giornata chiara e luminosa dopo un temporale, quando la più piccola delle foglie cadute è trafitta di consapevolezza, tu sai con maggiore sicurezza chi sei. Nel rumore del vento tra i pini, il mondo viene alla luce, in modo irreversibile, e il ragno resta attaccato alla ragnatela agitata dal vento.
Quell’ultima mattina accadde che fossero insieme in cucina, e si sfiorassero di continuo per prendere oggetti dagli armadi e dai cassetti, e poi si fermassero al lavandino o al frigorifero l’uno in attesa dell’altra, ancora un po’ vischiosi della materia dei sogni, e lei fece scorrere l’acqua del rubinetto sui mirtilli che teneva in mano e chiuse gli occhi per inalarne il profumo.
Lui era seduto con il giornale, mescolava il caffè. Il suo caffè, nella sua tazza. Il giornale lo dividevano ma apparteneva, senza bisogno di precisarlo, a lei.

Incipit tratto da:
Titolo: Body art
Autore: Don DeLillo
Traduzione: Marisa Caramella
Titolo originale: The Body Artist
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Body art

Body art - Don DeLillo

Incipit The Body Artist

Time seems to pass. The world happens, unrolling into moments, and you stop to glance at a spider pressed to its web. There is a quickness of light and a sense of things outlined precisely and streaks of running luster on the bay. You know more surely who you are on a strong bright day after a storm when the smallest falling leaf is stabbed with self-awareness. The wind makes a sound in the pines and the world comes into being, irreversibly, and the spider rides the wind-swayed web.

Incipit tratto da:
Title: The Body Artist
Author: Don DeLillo
Publisher: Scribner
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Chi è lo sconosciuto dall’aspetto dolce e infantile per cui tempo, spazio e linguaggio non hanno senso? O almeno non lo stesso senso che hanno per noi. O per Lauren, la giovane body artist che se lo trova davanti all’improvviso in una delle tante stanze della vecchia casa sulla costa del Maine dove vive sola. Rey, suo marito da pochi mesi, si è appena suicidato, e lo sconosciuto parla con la sua voce, pronuncia frasi che Lauren è sicura di avere già sentito…
Al rallentatore e al microscopio. Oppure nel vortice del tempo e dello spazio. Portate alla grandezza dell’universo o ridotte a un buco nero, le scene di questo romanzo restano impresse nella mente del lettore come fotogrammi di un film. Legate dal filo sottile ma tenace dell’immaginazione di un autore che questa volta supera se stesso in concisione e ambiguità, facendo un uso spericolato del linguaggio.
Chi conosce e ha apprezzato quanto DeLillo ha scritto finora non potrà che ammirare la versatilità dimostrata in questo suo ultimo romanzo: dal grandioso affresco di storia americana di Underworld, lo scrittore passa alla minuziosa analisi del processo con cui una donna porta dolore e solitudine «all’estremo artistico». Con mezzi narrativi e stilistici assolutamente diversi, con esiti sempre straordinari.
(Ed. Einaudi; SuperCoralli)

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