Un bel sogno d’amore – Andrea Vitali

Incipit Un bel sogno d'amore – Andrea Vitali

Incipit Un bel sogno d’amore

La notizia cominciò a circolare nel febbraio 1973. Presso il cinema Casa del Popolo sarebbe stato proiettato il film Ultimo tango a Parigi.
Bastò la chiacchiera per provocare fantasie squinternate da una parte e dall’altra dei due schieramenti, pro e contro, in cui il paese si divise.
Da una parte, parole come burro e culo corsero sottovoce sulla bocca di tanti, accompagnate da ineffabili sorrisi e ammiccamenti. Alcuni spudoratamente fingevano di aver già visto quel film, guardandosi bene dal dire dove e quando: alle domande rispondevano agitando la mano per significare che cose del genere non si potevano nemmeno immaginare.
L’altro lato dello schieramento si compattò quando nell’atrio del cinema comparve il manifesto del film.
Mancava ancora la data, ma ormai era guerra.

Incipit tratto da:
Titolo: Un bel sogno d’amore
Autore: Andrea Vitali
Casa editrice: Garzanti
Qui è possibile leggere le prime pagine di Un bel sogno d’amore

Un bel sogno d'amore – Andrea Vitali

Quarta di copertina / Trama

A Bellano gira voce che presso il cinema della Casa del Popolo verrà proiettato Ultimo tango a Parigi. Siamo nel febbraio del 1973, e per i vicoli del paese spazzati dal gelo si scatena una guerra senza frontiere. A combattersi, due fazioni ben distinte: da una parte gli impazienti che fantasticano a briglia sciolta sulle vertiginose scene di nudo che ci si aspetta di vedere sullo schermo; dall’altro, schierati con il parroco, coloro che pretendono di evitare a Bellano una simile depravazione, e snocciolano rosari come se fossero impegnati in una guerra preventiva contro il demonio. I tempi però sono cambiati, e nulla può fermare il «progresso» né, tanto meno, intralciare gli affari di Idolo Geppi, gestore del cinema, che ha provveduto per tempo a maggiorare i prezzi dei biglietti. Ma Idolo non è l’unico ad approfittare dell’occasione. Adelaide, giovane e volitiva operaia del cotonificio, mette con le spalle al muro Alfredo, il fidanzato eternamente indeciso su ogni cosa: o la porterà al cinema o lei ci andrà lo stesso, magari con quel bel fusto di Ernesto, che le ha già messo gli occhi addosso e che a lei non dispiace neanche un po’, per quanto sia una testa matta e non ci voglia molto a capire che presto o tardi finirà per mettersi nei guai. Cosa che puntualmente accadrà di lì a qualche mese, quando Ernesto finirà implicato nel contrabbando di sigarette riuscendo a inguaiare la stessa Adelaide.
In Un bel sogno d’amore, con un pizzico di nostalgia e con grande divertimento, assistiamo alla messa in scena di un paese scosso dalla modernità che si insinua fra le contrade sotto forma di ammiccanti locandine cinematografiche, attraversato da una criminalità ancora romantica e pasticciona che gioca a guardie e ladri con i carabinieri della caserma locale inscenando sgangherate azioni fuorilegge, e animato dalla normalità di chi spera in un amore felice che possa coronare il sogno di una famiglia come si deve
(Ed. Garzanti; Narratori Moderni)

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