Cani, camosci, cuculi (e un corvo) – Mauro Corona

Incipit Cani, camosci, cuculi (e un corvo) - Mauro Corona

Incipit Cani, camosci, cuculi (e un corvo)

Un cacciatore ertano, Domenico Manin Corona aveva un cane di nome Ursus. Era un bracco tedesco di molta esperienza, eccezionale per ferma e riporto. L’animale aveva più di dieci anni e sentiva qualche acciacco ma ancora correva pieno d’entusiasmo dietro al padrone per valli e costoni, boschi e pascoli d’alta montagna dove, ai piedi delle rocce, dimoravano pernici bianche e coturnici.

Incipit tratto da:
Titolo: Cani, camosci, cuculi (e un corvo)
Autore: Mauro Corona
Casa editrice: Mondadori
Qui è possibile leggere le prime pagine di Cani, camosci, cuculi (e un corvo)

Cani, camosci, cuculi (e un corvo) - Mauro Corona

Cronologia opere, libri, biografia di Mauro Corona su Incipitmania

Quarta di copertina / Trama

Acquista qui 150

È delizioso ascoltare a primavera il canto del cuculo che annuncia il ritorno alla vita. Ma se il cuculo facesse sentire il suo richiamo d’inverno? Allora gli uomini dei boschi si sbircerebbero di sottecchi nelle cucine fumose, dove i cani sonnecchiano inquieti, in attesa del peggio. Perché gli animali conoscono meglio dell’uomo il mistero della vita e della morte.
Il lettore non troverà tuttavia in questo libro, che per situazioni e atmosfere è da annoverare tra i più caratteristici di Corona, nessun momento idilliaco, fiabesco, nessun apologo in cui il rapporto tra l’uomo e l’animale risponda alla logica scontata cui ci hanno abituato tante narrazioni esemplari. La relazione tra l’uomo e le bestie qui è dura, scontrosa, fatta di incomprensioni, quando non di vere e proprie crudeltà. Gli uomini cacciano i camosci e ne mangiano il fegato, sparano ai galli forcelli, maltrattano i cani. Quando la vita è dura per tutti la spietatezza, la mancanza di indulgenze e di tenerezze sono la norma. Eppure, proprio per questo, gli attimi in cui si manifesta un’amicizia rimasta per anni senza parole e senza espressione o quelli in cui il dolore per la perdita di un cane amico fa conoscere all’uomo la commovente profondità di un intimo legame raggiungono un’intensità sublime. Tanto più straziata quanto più silente.
L’aria che circola in queste pagine di Corona si fa fine, a volte dolce, a volte tagliente, ombre passano tra gli alberi, un semplice sguardo umido, affettuoso, di rimprovero o di riconoscenza, dice più di tante parole. Racconti di fatti, di gesti e di silenzi, storie tramandate da generazioni che, come sempre in Corona, ritornano circolarmente e di nuovo e per sempre affascinano, tra verità e leggenda.
(Ed. Mondadori; Scrittori Italiani e Stranieri)