Casanova di se stessi – Aldo Busi

“Carità? Pronto!”

Incipit Casanova di se stessi

“Carità? Pronto!”
Ma sì, che mi frega se quei due sciuretti dell’Eros e dell’Amato, anzi se quell’essere due in un uno degli Amato-Eros sono morti per disgrazia o di morte naturale o di propria mano come si è accertato? Che mi frega, fossero pure stati assassinati o si fossero assassinati l’un l’altro? Uccidere è poi un reato così ingiusto? uccidere direttamente, intendo, faccia a faccia, o tu o io, senza ricorrere all’assassinio trasversale del più forte, del mandatario nell’ombra che incarica del suo crimine il criminale più debole, il manovale esposto agli incerti del mestiere compreso quello di doversi accontentare della caparra? Uccidere da uomini, sguardo nello sguardo, non alle spalle da vigliacchi, uccidere il rivale con le proprie mani a costo di rimetterci la pelle, uccidere senza demandare la morte del nemico – o la sottomissione del ribelle o la rimozione dell’ostacolo – al subdolo veleno delle leggi e dei tribunali e delle carceri e della graziosa burocrazia forense e sindacalista… Ah, farsi giustizia da sé dell’espiazione della pena di essere socialmente inferiori sempre e della forza contrattuale del servo che, sfruttato dalla produzione e dalle istituzioni, servo lo deve restare per sempre! Ah, lavare col sangue in un guizzo di lame e di pallottole frontali le convenzioni del sistema su chi può fare il cannibale con chi e farla franca – e impunemente rinnovare il pasto al sorgere del primo appetito.

Incipit tratto da:
Titolo: Casanova di se stessi
Autore: Aldo Busi
Casa editrice: Mondadori

Libri di Aldo Busi

Copertine di Casanova di se stessi di Aldo Busi

Quarta di copertina / Trama

La settimana scorsa due cadaveri sono stati trovati in uno chalet sulle rive di un lago. Il nostro giudice Eros Torellino e l’oscuro maestro elementare Amato Perche, conoscendosi fin dal tempo del liceo “Desiderio Re” di Brescia e essendosi contesi sempre le stesse donne, avevano senz’altro ogni diritto di suicidarsi insieme, e anche di scegliere come veleno l’aulica cicuta. Ma perché mai tra loro due sul letto a dividerli per l’eternità avranno messo il dodicesimo volume delle Memorie di Giacomo Casanova, edizione francese del 1935? È lo stesso volume che molto tempo prima il celebre scrittore televisivo Aldo Subi ha scoperto per caso nel fienile di una vecchia cascina appartenuta a Carità Storace, moglie di Amato e amante di Eros nonché figlia di un parroco spretato e quindi assatanata per ripicca, sboccata per principio di sinistra per partito preso e strafemmina per disperazione. Subi ricorda bene di aver visto sotto la copertina di quel breviario così singolare, scritta in un’antiquata calligrafia ecclesiastica a inchiostro rosso stinto, la frase “Casanova di se stessi…”. Era un commento oppure i tre punti sospesi aprivano una breccia in cui si annida la verità segreta degli uomini, dei maschi? Trascinato nel flusso di memorie e di bugie che una folla di donne gli riversa addosso, lo scrittore Aldo Subi subirà il più invidiabile dei destini letterari: trasformato da scrittore di inauditi romanzi (tra cui questo romanzo è il più inaudito) nel personaggio delle messinscene allestite e dirette dagli altri personaggi, evocherà da “un tot di specchio a pezzi” l’immagine complessa di un crudele don Giovanni che si crede un dolce Casanova. Eros e Amato, frammentati specchi l’uno dell’altro, si rivelano i due protagonisti di ” una strisciante ritorsione durata decenni e mai dichiaratasi apertamente, mai affiorata in tutta la sua inafferrabile spietatezza che succhia via tutto il sangue sia di chi la compie sia di chi la subisce nel modo più diabolico: per interposta persona”. E qui, in questo romanzo che riscrive da zero tutti i procedimenti della letteratura, l’inerposta persona sei proprio tu,o Lettore: lo vedrai costruirsi davanti a te, malgrado te, che ne sarai la vittima consenziente, fremente di sapere non come questa storia è incominciata, ma come ricomincia a finire ogni volta che un nuovo indizio cambia tutte le prospettive e, va da sé, rimescola tutte le carte in tavola, e tutta la vita.
(Ed. Mondadori; Scrittori Italiani e Stranieri)

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