Il cielo rubato – Andrea Camilleri

Incipit Il cielo rubato

Agrigento, 23 dicembre 1999
Gentile Signora,
mi permetta di dirle che considero la sua lettera pervenutami ieri come il più bel regalo di Natale che mai potessi immaginare.
Non solo per il contenuto, ma direi soprattutto per il suo giungermi totalmente inaspettata.
E per l’avermi riportato, d’un balzo, ai tempi della mia gioventù oramai da gran tempo dimenticata.
Lei dunque mi comunica d’avere scoperto su di una bancarella di libri usati in quel di Torino un mio volumetto stampato (assai male!) nel 1960 da una piccolissima casa editrice di Reggio Calabria da anni andata in fallimento e non solo l’ha comprato e letto, ma me ne scrive in termini assolutamente lusinghieri.
Come lei comprenderà, la cosa mi ha fatto molto piacere, è assai difficile resistere alla vanità.
La sua lettera mi ha invogliato a rileggere quel mio lontano scritto (ne posseggo un’unica copia) e devo confessarle che la lettura mi ha provocato un acuto senso di disagio.
Perché, a parte qualche intelligente considerazione, vi ho ritrovata tutta la sicumera e anche l’arroganza dei miei venti anni.
Lei mi chiede come mai io sia stato il primo in assoluto a sostenere che in due affreschi della chiesa di Capistrano (Catanzaro) sia di certo intervenuta la mano di Pierre-Auguste Renoir.

Incipit tratto da:
Titolo: Il cielo rubato: Dossier Renoir
Autore: Andrea Camilleri
Casa editrice: Skira

Libri di Andrea Camilleri

Copertine di Il cielo rubato di Andrea Camilleri

Risvolto di copertina / Trama

Una donna bella e sfuggente, un notaio di Agrigento che forse nasconde un segreto e il misterioso viaggio a Girgenti del maestro dell’Impressionismo Pierre- Auguste Renoire, un viaggio che nessun storico dell’arte ha mai saputo collocare nel tempo. Un epistolario e una sola voce che sale in un crescendo emotivo e si interrompe bruscamente.
Un giallo nel giallo brillantemente risolto dall’indagine sul campo di Andrea Camilleri.
(Ed. Skira)

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