Incipit Il Circolo Pickwick
Il primo raggio di luce che rompe la tenebra e trasforma in abbacinante fulgore l’oscurità che altrimenti circonderebbe l’inizio della vita pubblica dell’immortale Pickwick, sgorga dalla lettura dell’esordio seguente tratto dai verbali del Circolo Pickwick, che l’editore di queste pagine ha il sommo piacere di sottoporre ai propri lettori, come prova del diligente riguardo, dell’assiduità infaticabile, del discernimento sottile con cui la ricerca fra i molteplici documenti a lui affidati è stata condotta.
Incipit tratto da:
Titolo: Il Circolo Pickwick
Autore: Charles Dickens
Traduzione: Augusto C. Dauphiné
Titolo originale: The Pickwick Papers
Casa editrice: Rizzoli Bur
Incipit The Pickwick Papers
The first ray of light which illumines the gloom, and converts into a dazzling brilliancy that obscurity in which the earlier history of the public career of the immortal Pickwick would appear to be involved, is derived from the perusal of the following entry in the Transactions of the Pickwick Club, which the editor of these papers feels the highest pleasure in laying before his readers, as a proof of the careful attention, indefatigable assiduity, and nice discrimination, with which his search among the multifarious documents confided to him has been conducted.
Incipit tratto da:
Title: The Pickwick Papers
Author: Charles Dickens
Publisher: eBooks@Adelaide
Language: English
Quarta di copertina / Trama
Il curioso ed eccentrico signor Pickwick, e il suo “doppio”, il saggio e malizioso servitore Sam Weller, intraprendono un viaggio per l’Inghilterra di inizio Ottocento a caccia di curiosità di costumi. Ad accompagnarlo tre strampalati compagni: un aspirante donnaiolo, un poeta sognatore e un cacciatore dilettante, in un alternarsi di esilaranti incontri con ciarlatani, seduttori, osti e ubriaconi, e drammatiche discese nelle tenebre della miseria e della violenza, tra genitori prepotenti e bambini maltrattati, carcerati e secondini. Una fitta schiera di personaggi bizzarri alle prese con affascinanti e picaresche peripezie danno vita al più mirabile affresco della società vittoriana in uno shakespeariano chiaroscuro di comico e follia, riso e malinconia.
(Ed. BUR)