La croce d’oro – Grazia Deledda

Incipit La croce d’oro

Eravamo quasi alla vigilia di Natale, ed io che dovevo scrivere una novella d’occasione per un giornale straniero ancora non avevo trovato l’argomento.
Allora pensai di andare a raccogliere qualche leggenda.
(Vivevo ancora nell’isola).
Conoscevo un vecchietto che ne sapeva tante: era un mezzadro d’un nostro piccolo podere nella valle: d’estate e d’autunno veniva su, curvo sul suo bastone, con la sua bisaccia colma sulle spalle e sul petto, e la barba che gli andava dentro la bisaccia. Quasi sempre arrivava sul tardi; la stella della sera sorrideva su noi fanciulli dal cielo lilla del crepuscolo. E il vecchietto ci sembrava uno dei Re Magi che avesse sbagliato strada e perduto i suoi compagni: la sua bisaccia era piena di cose che per noi erano più preziose dell’oro e della mirra: di frutta e di storielle.
Ma d’inverno non veniva, o veniva di rado e non c’interessava tanto perché portava le olive e le olive sono amare.

Incipit tratto da: Titolo:
La croce d’oro (estratto da Il fanciullo nascosto)
Autrice:Grazia Delledda
Casa editrice: Il maestrale

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