Una canna da pesca per mio nonno – Xingjian Gao

Incipit Una canna da pesca per mio nonno

Eravamo completamente ubriachi di felicità, immersi in quella sorta di ebbrezza, di delirio, di tenerezza e d’incanto del viaggio di nozze che era seguito al nostro matrimonio, anche se avevamo avuto soltanto due settimane di ferie, dieci giorni per il matrimonio più una settimana di congedo ordinario. Certo, il matrimonio è la cosa più importante della vita, e anche per noi non c’era nulla che contasse di più, come non chiedere qualche altro giorno? Ma il mio direttore, che è uno spilorcio, non mette certo a proprio agio chi va a chiedergli dei permessi, costringendolo a rispondere di ogni minimo dettaglio. Prima sulla mia autorizzazione c’era scritto due settimane di congedo, ma lui l’aveva corretto in una settimana, includendovi anche la domenica, e poi mi aveva detto, leggermente in imbarazzo: “Spero tornerete per tempo al lavoro”. “Certo, certo” avevo risposto, “non possiamo proprio permetterci di dare fondo a tutto il nostro magro stipendio.” Solo allora, con un rapido tratto di penna, aveva firmato: il permesso era autorizzato.

Incipit tratto da:

  • Titolo: Una canna da pesca per mio nonno
  • Autore: Gao Xingjian
  • Traduzione: Alessandra Lavagnino
  • Casa editrice: Rizzoli

Una canna da pesca per mio nonno di Xingjian Gao