Duecentosei ossa – Kathy Reichs

Freddo.

Incipit Duecentosei ossa

Freddo.
Torpore.
Confusione.
Aprii gli occhi.
Buoi. Più buio di un inverno artico.
Sono morta?
Obbedendo a un qualche stimolo del sistema limbico, inspirai a fondo.
Il mio cervello registrò degli odori.
Muffa. Terra umida. Qualcosa di organico che evocava il trascorrere del tempo.
Ero all’inferno? in una tomba?
Mi misi in ascolto.
Silenzio. Impenetrabile.
No… dei rumori c’erano: il sibilo dell’aria attraverso le mie narici, il sangue che martellava nelle orecchie.
I cadaveri non respirano. I cuori dei morti non battono.

Incipit tratto da:
Titolo: Duecentosei ossa
Autrice: Kathy Reichs
Traduzione: Irene Annoni
Titolo originale: 206 Bones
Casa editrice: Superpocket

Libri di Kathy Reichs

Copertine di Duecentosei ossa di Kathy Reichs

Incipit 206 Bones

Cold.
Numb.
Confused.
I opened my eyes.
To dark. Black as arctic winter.
Am I dead?
Obeying some limbic command, I inhaled deeply.
Smells registered in my brain.
Mold. Musty earth. Something organic, hinting at the passage of time.
Was this hell? A tomb?
I listened.
Silence. Impenetrable.
But no. There were sounds. Air moving through my nostrils. Blood pounding in my ears.
Corpses don’t breathe. Dead hearts don’t beat.

Incipit tratto da:
Title: 206 Bones
Author: Kathy Reichs
Publisher: Scribner
Language: English

Quarta di copertina / Trama

È prigioniera e non sa perché: qualcuno ha rinchiuso la dottoressa Tempe Brennan in un sotterraneo angusto, buio e freddo, insieme a mucchi di resti umani. Proprio lei, che di mestiere legge nelle ossa dei morti la storia delle persone. Tremante di paura, confusa, con le mani e i piedi legati, Tempe non riesce a immaginare cosa possa esserle accaduto. Poi uno spiraglio si apre nella sua mente e poco a poco comincia a ricordare… Quella telefonata anonima che l’accusava di aver insabbiato la verità sull’omicidio di un’ereditiera. Quindi il caso dei tre cadaveri ritrovati nei boschi attorno a Montréal, donne anziane massacrate con inaudita ferocia, e i grossolani errori che la dottoressa Brennan avrebbe commesso nell’analisi dei loro corpi. Errori inspiegabili per una professionista come lei, cui ogni volta ha rimediato una nuova, ambiziosa collega, l’anatomopatologa Marie-Andréa Briel… Sola nella sua prigione Tempe ricompone il puzzle: questa volta è lei il bersaglio, e solo lei può trovare il modo di liberarsi e capire chi l’ha voluta fuori dal gioco e perché.
(Ed. Superpocket; BestThriller)

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