Il diamante del Raja – Robert L. Stevenson

Incipit Il diamante del Raja

Dapprima in una scuola privata, poi in uno di quei grandi istituti per i quali l’Inghilterra è giustamente rinomata, il Signor Harry Hartley aveva ricevuto la classica educazione d’un gentiluomo fino a sedici anni compiuti, A quel tempo cominciò a mostrare una spiccata avversione allo studio e poiché sua madre, la sola parente che gli restasse, era persona incolta ed inetta, cominciò ad impiegare il suo tempo dedicandosi a vani capricci e alla più frivola mondanità. In capo a due anni restava orfano e sulla soglia della miseria. Harry non era portato per occupazioni attive e industriose, sia per indole che per abitudine. Sapeva cantare qualche romanza, accompagnandosi con garbo al pianoforte e cavalcare con grazia, ma era tutt’altro che un temerario; aveva una grande passione per gli scacchi e dalla natura aveva ricevuto l’aspetto più grazioso che si potesse immaginare. Biondo e roseo, con occhi di colomba e un sorriso gentile, aveva un’espressione tenera e di dolce malinconia, e manieri carezzevoli e suadenti. Per farla breve, non era proprio il tipo da guidare un’armata o da dirigere un consiglio di stato.
(Storia di una scatola di nastri)

Incipit tratto da:
Titolo: Il diamante del Raja
Autore: Robert Louis Stevenson
Traduzione: Attilio Brilli
Titolo originale: The Rajah’s Diamond
Casa editrice: Mondadori

Libri di Robert L. Stevenson

Copertine di Il diamante del Raja di Robert L. Stevenson

Incipit The Rajah’s Diamond

Up to the age of sixteen, at a private school and afterwards at one of those great institutions for which England is justly famous, Mr. Harry Hartley had received the ordinary education of a gentleman. At that period, he manifested a remarkable distaste for study; and his only surviving parent being both weak and ignorant, he was permitted thenceforward to spend his time in the attainment of petty and purely elegant accomplishments. Two years later, he was left an orphan and almost a beggar. For all active and industrious pursuits, Harry was unfitted alike by nature and training. He could sing romantic ditties, and accompany himself with discretion on the piano; he was a graceful although a timid cavalier; he had a pronounced taste for chess; and nature had sent him into the world with one of the most engaging exteriors that can well be fancied. Blond and pink, with dove’s eyes and a gentle smile, he had an air of agreeable tenderness and melancholy, and the most submissive and caressing manners. But when all is said, he was not the man to lead armaments of war, or direct the councils of a State.
(Story of the Bandbox)

Incipit tratto da:
Title: The Rajah’s Diamond
Author: Robert Louis Stevenson
Publisher: eBooks@Adelaide
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Il principe Florizel, protagonista di questo racconto, può essere considerato capostipite di quel tipo di investigatore che è portatore di quella che in teologia si chiama la grazia illuminante.

«Arbitro metafisico tra la virtù e la colpa», dice Emilio Cecchi (nel saggio che in appendice ripubblichiamo) del principe Florizel di Boemia, protagonista di questo racconto di Stevenson: ed effettivamente il personaggio si può considerare come il capostipite di quel tipo di investigatore che sarà poi il padre Brown di Chesterton e che avrà una numerosa e non sempre rispettabile discendenza nel genere poliziesco: l’investigatore che è portatore di quella che in teologia si chiama la grazia illuminante. Ma la storia del Diamante del Rajà è soprattutto un bellissimo, fantasioso, movimentato racconto: un piccolo classico nella nitida, «classica» traduzione di Carlo Linati.
(Ed.Sellerio)

Cronologia opere e biblografia di Robert L. Stevenson