È stata una vertigine – Maurizio Maggiani

Incipit È stata una vertigine - Maurizio Maggiani

Incipit È stata una vertigine

Un uomo ha nel cuore una canzone d’amore. Quell’uomo ca in giro con la sua canzone notte e giorno, e lui e sono una cosa sola, come lo può essere una coppia di cocorite nella gabbietta sul poggiolo, un vgabondo e i suoi fagotti per strada. La canzone è quasi vecchia come l’uomo, così che tutti e due vanno ormai per i cinquanta. In marcia stretti l’uno all’altra, come stretti per la vita sono due esseri che crescono assieme.
Quella canzone è arrivata a lui in un cinematografo, un grande cinematografo in mezzo alla buia campagna che si chiama Cinema Centrale. L’uomo era un cucciolo di cinque o forse sei anni. Quando ripensa a quel tempo ricorda che qualcosa sapeva già leggere delle grandi scritte nei cartelloni appesi fuori dal capannone del cinema, così come sapeva sillabare i titoli dei film.
(Scusami, scusmi ancor)

Incipit tratto da:
Titolo: È stata una vertigine
Autore: Maurizio Maggiani
Casa editrice: Feltrinelli
In copertina: Stephen Wallis / Photonica
Qui è possibile leggere le prime pagine di È stata una vertigine

È stata una vertigine - Maurizio Maggiani

Quarta di copertina / Trama

Tredici “pezzi” d’amore. Ma anche tredici storie sull’amore.
Protagonista un uomo che è arrivato a una svolta decisiva dell’esistenza e fa i conti conti con la pienezza, il buoi, il tepore, la severa grandezza dell’amore. Si rivede bambino in un cinema di campagna: sullo schermo un uomo e una donna si tengono abbracciati e intanto suona una canzone. non sa perché, ma gli viene da piangere. È la prima vertigine. E l’amore continua ad essere vertigine. Lo è quando, adulto, vede allontanarsi la donna che gli ha offerto la complicità di una vita coniugale, quando si rivede più giovane, padre putativo e compagno devoto in quella che è certamente stata una “sacra famiglia”; quando è visitato dalla passione sullo sfondo di una periferia deserta che diventa cangiante teatro di sentimenti assoluti. L’amore è vertigine anche quando passa attraverso la morbida aggressività di una vecchia gatta, attraverso il broncio o il sorriso di una donna straniera. Maurizio Maggiani racconta, canta, incanta facendo scivolare dentro la scrittura le note più intime di una romanza, l’urgenza di un riparo dal mondo, l’imprevidibilità dell’amore.
(Ed. Feltrinelli; Economica Universale)

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