Emmaus – Alessandro Baricco

Incipit Emmaus - Alessandro Baricco

Incipit Emmaus

Abbiamo tutti sedici, diciassette anni – ma senza saperlo veramente, è l’unica età che possiamo immaginare: a stento sappiamo il passato. Siamo molto normali, non è previsto un altro piano che essere normali, è un’inclinazione che abbiamo ereditato nel sangue. Per generazioni le nostre famiglie hanno lavorato a limare la vita fino a toglierle ogni evidenza – qualsiasi asperità che potesse segnalarci all’occhio lontano. Col tempo hanno finito per avere una certa competenza nel ramo, maestri di invisibilità: la mano sicura, l’occhio sapiente – artigiani. È un mondo in cui si spegne la luce, uscendo dalle stanze -le poltrone sono coperte dal cellophane, in sala. Gli ascensori hanno talvolta un meccanismo per cui solo introducendo una monetina si accede al privilegio della salita assistita. L’uso in discesa è gratuito, sebbene in genere ritenuto inessenziale. Nel frigorifero si conservano i bianchi d’uovo in un bicchiere, e al ristorante si va di rado, sempre la domenica. Sui balconi, tende verdi proteggono dalla polvere dei viali piantine coriacee e mute, che non promettono niente. La luce, spesso, è ritenuta un disturbo. Grati alla nebbia, per quanto assurdo possa parere, si vive, se quello è vivere.
Tuttavia siamo felici, o quanto meno crediamo di esserlo.

Incipit tratto da:
Titolo: Emmaus
Autore: Alessandro Baricco
Casa editrice:  Feltrinelli
Qui è possibile leggere le prime pagine di Emmaus

Emmaus – Alessandro Baricco

Quarta di copertina / Trama

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“Abbiamo tutti sedici, diciassette anni – ma senza saperlo veramente, è l’unica età che possiamo immaginare: a stento sappiamo il passato”.
Di Emmaus Domenico Starnone ha scritto: “Un libro su com’è difficile vedere davvero, in tutti i tempi e in questo nostro tempo.”
(Ed. Feltrinelli; I Narratori)

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