Exit – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Exit – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Exit

Poteva sembrare una questione bizantina, bizantinissima addirittura, e invece era una solenne stupidaggine. Era semplicemente assurda quell’ostinazione su arbusti e alberi da frutto, a scapito di robuste acacie o piangenti salici o contorti ulivi, o persino, volendo concedersi raffinatezze più costose e audaci, una dracena, l’albero del drago, almeno una, come tocco di buon gusto, di un gusto quasi sublime. E invece no, niente da fare: peri, meli e mandorli nani. Che impuntatura sciocca! Chi avesse soggiornato lì, anche solo per qualche giorno, anche per una sola notte, chi avesse preso la decisione di arrivare fin li, accettando di sottoporsi a tutti i necessari test e colloqui preliminari, non sempre dei più agevoli, mai si sarebbe sognato di procedere in modo così grossolano, così poco originale. Sarebbe stato un controsenso. E invece no. Il dottor Berset era e rimaneva della stessa idea: niente alberi sufficientemente alti o sufficientemente robusti da prestarsi a un’impiccagione. Gli esili alberelli da frutto diffondono un gradevole profumo nella bella stagione, sebbene attirino gli insetti in estate. Ma avrebbero dovuto letteralmente piegarsi sotto il peso dei frutti più scelti e deliziosi perché gli ospiti preferissero quel vantaggio alla frescura di un’ombra frondosa, al sussurro del vento nel fogliame. Berset poteva apparire intransigente, e invece no: era solo testardo, testardo come un mulo. Tuttavia questo equilibrava le forze, spesso gli rendeva più facili le cose.

Incipit tratto da:
Titolo: Exit
Autrice: Alicia Giménez-Bartlett
Traduzione: Maria Nicola
Titolo originale: Exit
Casa editrice: Sellerio
Qui è possibile leggere le prime pagine di Exit

Exit - Alicia Gimenez-Bartlett

Incipit Exit

Podía parecer una cuestión bizantina, o aun bizantinísima, pero era una absoluta bobada. Nunca llegaría a comprender aquella insistencia en que fueran arbustos o arbolillos frutales, y no robustas acacias o alicaídos sauces o sarmentosos olivos, o, buscando un refinamiento caro y experimental que, sin duda alguna, podían permitirse, un drago milenario, uno al menos, como detalle buen gusto, de un gusto casi infinito. Pero no hubo ni había manera: perales, manzanos y almendros enanos. ¡Estúpida insistencia! Los que allí hubieran de habitar durante algún tiempo, o sólo varios días, pongamos como mínimo una única noche, los que hubieran tomado la decisión de llegar hasta allí, y suscribir contrato, y someterse a las pruebas y conversaciones dirigidas, no siempre cómodas, a buena hora iban a pensar ya en proceder de un modo tan abrupto, tan lacónico, tan poco original. Era un contrasentido. Pero no, la respuesta fue, y seguía siéndolo, inalterable: ningún árbol con ramas susceptibles de ahorcamiento. Pues bien, así sería: en último extremo, podrían recoger en cestas de mimbre los frutos que se obtuvieran y servirlos a la mesa como postre o como merienda. El olor de los frutales en verano es agradable aunque atraiga insectos. De cualquier modo, tendrían literalmente que hincharse de las frutas más selectas y deliciosas si querían llegar a aceptar que aquella ventaja era preferible a la frondosidad de la sombra, si querían convencerse de que era intercambiable por el susurro del viento entre el follaje. A veces, Bérset parecía intransigente, pero no lo era; testarudo, sí: muy testarudo. Eso equilibraba la balanza y, en ocasiones, hacía para él más fáciles las cosas.

Incipit tratto da:
Título : Exit
Autor : Alicia Giménez-Bartlett
Editor : Leer-e
Lengua : Español

Quarta di copertina / Trama

Exit è una villa di campagna immersa nella natura. Un giardino lussureggiante, stanze e saloni arredati con gusto, quadri antichi, candelabri sul caminetto, lucenti cassettoni sui soffitti. Qui, nell’annuncio abbagliante della calura estiva, uno alla volta arrivano gli ospiti.
Due giovani donne: Clarissa, fragile e intensa; l’elegante Pamela, bella quanto caustica. Il finanziere Finn, uomo raffinato e colto, eccellente conversatore. La vedova Tevener, una signora con i capelli rossi allegra e sensuale. Il signor Ottosillabo, macchinista ferroviere, il poeta Léonard, capelli a spazzola e sguardo penetrante, sempre capace di provocare gli altri. In poco tempo diventeranno intimi e amici, pronti a vivere e a dissolversi nel gioco del destino e della passione.
Gli ospiti sono stati accolti da due medici in camice bianco e dall’infermiera Matea, specializzata in psicologia, che prepara cene e pranzi squisiti. Sottili fette di roast beef, uova e salsicce, scintillanti frittate, teglie con pasticci di carne e formaggio, aringhe affumicate e cestini traboccanti d’uva. La musica accompagna il passare del tempo, tra canzoni tzigane e boleri, sonate al chiaro di luna e contagiose melodie jazz.
Tutti insieme, gli ospiti, i medici e l’infermiera, condividono colazioni e banchetti, passeggiate, escursioni, chiacchiere e battibecchi.
Ma a cosa si stanno preparando, e perché hanno deciso di trascorrere in questo modo il loro tempo? Ciascuno, per motivi differenti, deve inventarsi una fine, un’uscita di emergenza. E ha scelto di farlo lì, nei giardini di Exit, l’unico luogo al mondo in cui si può salutare la vita con l’emozione e la meraviglia di un sensuale sogno estivo.
(Ed. sellerio; Il Contesto)

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