Il fantasma esce di scena – Philip Roth

Incipit Il fantasma esce di scena – Philip Roth

Incipit Il fantasma esce di scena

Non andavo a New York da undici anni. Tolta una visita a Boston per l’asportazione di una prostata cancerosa, in quegli undici anni non mi ero mai allontanato dalla mia strada di montagna nei Berkshire e, ciò che più conta, avevo di rado aperto un giornale o ascoltato le notizie alla radio dopo l’11 settembre, tre anni prima; senza alcun senso di perdita – ma semplicemente, all’inizio, con una sorta di aridità interiore – avevo smesso di vivere non soltanto nel gran mondò ma nel presente. Da molto tempo avevo soffocato l’impulso di starci dentro e di farne parte.

Incipit tratto da:
Titolo: Il fantasma esce di scena
Autore: Philip Roth
Traduzione: Vincenzo Mantovani
Titolo originale: Exit Ghost
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Il fantasma esce di scena

Il fantasma esce di scena - Philip Roth

Incipit Exit Ghost

Hadn’t been in New York in eleven years.Other than for surgery in Boston to remove a cancerous prostate, I’d hardly been off my rural mountain road in the Berkshires in those eleven years and, what’s more, had rarely looked at a newspaper or listened to the news since 9/11, three years back; with no sense of loss—merely, at the outset, a kind of drought within me—I had ceased to inhabit not just the great world but the present moment. The impulse to be in it and of it I had long since killed.

Incipit tratto da:
Title: Exit Ghost
Author: Philip Roth
Publisher: Houghton Mifflin Harcourt
Language: English

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Quarta di copertina / Trama

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Nathan Zuckerman ritorna a New York, la città che ha lasciato undici anni prima. Durante quel lungo isolamento sui monti del New England, Zuckerman non è stato altro che uno scrittore: nessuna voce, niente media, né minacce terroristiche, nemmeno una donna, zero notizie, niente di cui occuparsi a parte il lavoro e la vecchiaia da sopportare.
Vagando per le strade come un fantasma che torna da una lunga assenza, Nathan Zuckerman fa tre incontri che in breve tempo spazzano via la solitudine gelosamente custodita.
Il primo è con una giovane coppia alla quale, agendo d’impulso, offre uno scambio case: i due lasceranno la Manhattan del dopo 11 settembre per il suo rifugio di campagna, e lui ritornerà alla vita cittadina. Ma, dall’istante in cui li incontra, Zuckerman desidera anche un altro scambio: la sua solitudine per la sfida erotica rappresentata dalla giovane Jamie, il cui fascino lo riattrae verso tutto ciò che credeva dimenticato – l’intimità, il gioco vitalissimo fra il cuore e il corpo.
Il secondo contatto lo stringe con una figura del suo passato, Amy Bellette, musa e compagna del primo eroe letterario di Zuckerman, E. I. Lonoff. Amy, un tempo irresistibile, è ormai una vecchia stremata dalla malattia ma ancora decisa a preservare la memoria dell’autore americano che per primo, nella sua esemplare austerità, ha mostrato a Nathan la via solitaria per la vocazione creativa.
Infine il terzo incontro, quello con l’aspirante biografo di Lonoff, un giovane segugio letterario pronto a tutto pur di stanare il «grande segreto» del maestro.
Di colpo invischiato – come mai avrebbe voluto o previsto – nelle trame dell’amore e della perdita, del desiderio e dell’animosità, Zuckerman mette in scena un dramma interiore di vivide e intense possibilità. E mentre intesse un fitto dialogo con il primo romanzo della serie, Lo scrittore fantasma, Il fantasma esce di scena esplora nuove circostanze che arricchiscono lo stupefacente universo narrativo di Philip Roth.
(Ed. Einaudi; SuperCoralli)