Il fuggiasco – Massimo Carlotto

Incipit Il fuggiasco - Massimo Carlotto

Incipit Il fuggiasco

La mia vita di latitante terminò un giorno di gennaio del 1985, quando Melvin Cervera Sanchez, giovane avvocato di buona famiglia e grandi speranze, decise di interrompere il nostro rapporto professionale vendendomi ai Federales.
Era il mio coyote. In Messico per ottenere qualsiasi tipo di documento (anche se ne hai pienamente diritto, ad esempio perché sei messicano) ti devi rivolgere a questi signori, così chiamati per la loro spiccata sensibilità umana e professionale, che in cambio di denaro risolvono i tuoi problemi con la burocrazia statale. Il coyote non va confuso con il pollero, altra figura di rilevanza nazionale, che si occupa invece dell’espatrio clandestino negli Estados Unidos. Decisamente più esoso del primo, per la sua prestazione pretende dai clienti tutti i loro averi e poi li stipa in camioncini scassati. Nove volte su dieci li abbandona in pieno deserto (dal lato messicano del confine ovviamente), oppure nei pressi di passaggi pattugliati da guardie di confine statunitensi, opportunamente avvertite perché il pollero adora essere pagato in dollari.
Avevo deciso di rivolgermi a un coyote perché ero stanco di girare il mondo con visti turistici. Volevo fermarmi realizzando quello che è il sogno di ogni latitante: rinascere con un’altra identità e iniziare una nuova vita.

Incipit tratto da:
Titolo: Il fuggiasco
Autore: Massimo Carlotto
Casa editrice: E/O
Qui è possibile leggere le prime pagine di Il fuggiasco

Il fuggiasco - Massimo Carlotto

Cronologia opere, libri, biografia di Massimo Carlotto Incipitmania

Quarta di copertina / Trama

Premiato da Carmen Covito, Laura Grimaldi, Rosaria Guacci, Marisa Rusconi e dagli altri diciannove giurati del Premio del Giovedì – 1996, questo romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1995 con una quarta di copertina firmata da Grazia Cherchi, dove si diceva:
«Nel Fuggiasco Carlotto, proprio lo stesso Carlotto che ha dato il nome a uno dei casi giudiziari più allucinanti del dopoguerra, ci narra le sue peripezie nel periodo della latitanza, prima in Francia e poi in un Messico horror e canagliesco. (…) Come ci si comporta da latitanti? Come ci si muove, si cerca lavoro, si evitano i poliziotti, si dà appuntamento ai parenti?
Il racconto è vivace, appassionato, ricco di incontri amicali e amorosi, ironico e, cosa rara, autoironico».
(Ed. e/o)

Da questo romanzo il film Il fuggiasco per la regia di Andrea Manni (2003)