La famiglia Moskat – Isaac B. Singer

Cinque anni dopo la morte della seconda moglie, Reb Meshulam Moskat si sposò per la terza volta.

Incipit La famiglia Moskat

Cinque anni dopo la morte della seconda moglie, Reb Meshulam Moskat si sposò per la terza volta. La nuova moglie era una donna sulla cinquantina originaria della Galizia, nell’Austria Orientale, vedova di un ricco fabbricante di birra di Brody, e uomo di studio. Poco tempo prima di morire, costui era fallito, e alla vedova non era rimasto che uno scaffale pieno di tomi eruditi, una collana di perle, in seguito risultate false, e una figlia di nome Adele; in realtà il nome vero sarebbe stato Eidele, ma Rosa Frumetl, sua madre, la chiamava Adele, alla moderna. Meshulam Moskat aveva conosciuto questa vedova a Karlsbad, dov’era andato a passare le acque e lì l’aveva sposata. A Varsavia nessuno nessuno aveva saputo nulla, di questo matrimonio, Reb Meshulam non scrisse a nessuno della famiglia, e d’altronde non era nelle sue abitudini dar conto a nessuno di ciò che faceva. Alla metà di settembre annunciò il suo ritorno, con un telegramma alla governante, ordinando che Leibel, il cocchiere, venisse a prenderlo alla stazione di Vienna.
Il treno arrivò verso sera. Reb Meshulam scese dal vagone di prima classe, e dopo di lui sua moglie e la figliastra.

Incipit tratto da:
Titolo: La famiglia Moskat
Autore: Isaac B. Singer
Traduzione: Bruno Fonzi
Titolo originale: The Family Moskat
Casa editrice: Longanesi

Libri di Isaac B. Singer

Copertine di La famiglia Moskat di Isaac B. Singer

Incipit The Family Moskat

Five years after the death of his second wife Reb Meshulam Moskat married for a third time. His new wife was a woman in her fifties, from Galicia, in eastern Austria, the widow of a wealthy brewer from Brody, a man of erudition. Sometime before he died, the brewer had gone bankrupt, and all that was left to his widow was a bookcase full of learned tomes, a pearl necklace –which later turned out to be imitation–and a daughter named Adele; her name was properly Eidele, but Rosa Frumetl, her mother, called her Adele, after the modern fashion. Meshulam Moskat made the widow’s acquaintance in Karlsbad, where he had gone to take the waters. There he had married her. No one in Warsaw knew anything about the marriage; Reb Meshulam wrote to none of his family from the watering-place, nor was it his habit to give anyone an account of his doings. It was not until the middle of September that a telegram to his housekeeper in Warsaw announced his return and gave orders that Leibel, the coachman, was to drive out to the Vienna Station to wait for his employer. The train arrived toward evening. Reb Meshulam descended from the first-class car, his wife and stepdaughter after him.

Incipit tratto da:
Title: The Family Moskat
Author: Isaac Bashevis Singer
Publisher: Farrar, Straus and Giroux
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Le vicende della famiglia patriarcale Moskat e della sua numerosa progenie non hanno niente a che fare con le varie saghe dei Forsythe ed anche, perché no? dei Bunddenbrook. La vera protagonista di questo capolavoro è la civiltà della mitteleuropea che scomparve nelle camere a gas più di venti anni fa. Si tratta, dunque, di un romanzo che abbraccia l’enorme, gigantesco groviglio della cronaca della vita ebrea a Varsavia dal principio del secolo sino al alla seconda guerra mondiale, dove un avvenimento si sovrappone all’altro, un gruppo di persone compare sulla scena per sostituirsi al primo, e dove l’esistenza ci appare come un mare senza confini, mosso da continue correnti, burrasche, accalmie, popolato di vita vegetale e animale, e i santi si mischiano con gli imbroglioni e i rabbini medioevali con i più moderni pittori e i sionisti fanatici con i filosofi, mistici… di qui un fortissimo senso di vita confusa, spesso frustrata, ma che non si spegne mai. Premiato con il Louis Lamed Price alla sua prima comparsa in America. La famiglia Moskata si è introdotta gradatamente nella letteratura come un classico moderno. Che l’autore, Isaac Bashevis Singer, sia uno dei più grandi artisti letterari del nostro tempo, è stato ormai riconosciuto in tutti i paesi del mondo, come non è sfuggita a alcuno la miracolosa abilità, celata sotto una scrittura all’apparenza semplice e quasi distratta, nel comunicarci gioa, terrore, orrore e pietà, e sopratutto nel rispondere a domande comuni a tutti noi, insomma equivalente all’antica saggezza. Mentre scrittori alla moda e freddi intellettuali sprecano il loro tempo e inducono altri a sprecare quattrini, per dimostrare che il romanzo è morto e che questi tempi non sono propizi all’arte, Singer con estrema calma continua la sua strada provando il contrario, e ciò sopratutto perché i suoi scritti hanno la virtù delle virtù, cioè non sono mai datati, sono senza tempo, anzi affidati al tempo e dunque portano la soluzione garanzia di eternità. Certo, di fronte alle opere di Singer, molti dei più celebri « capolavori » d’oggi sembrano poter resistere quanto resiste l’ultima edizione di un giornale della notte.
(Longanesi; La Gaja Scienza)

Romanzo vincitore del Premio Bancarella nel 1968

Bibliografia e cronologia opere di Isaac B. Singer