La fine della strada – Joseph O’Connor

L’antivigilia di Natale del 1994

Incipit La fine della strada

L’antivigilia di Natale del 1994, a mezzogiorno meno dieci, un elettricista fuori servizio di nome Dermot Shouldice fu avvicinato davanti alla stazione degli autobus di Busaras, a Dublino centro-nord, da una donna con i capelli grigi, magrissima, elegante, che lui prese per una svitata. A occhio la donna poteva avere dai quarantacinque ai cinquant’anni. Mentre gli veniva incontro agitando le braccia, fendendo decisamente il delirio di luci, l’elettricista pensò che avrebbe preferito non trovarsi lì.

Incipit tratto da:
Titolo: La fine della strada
Autore: Joseph O’Connor
Traduzione: Massimo Bocchiola
Titolo originale: Inishowen
Casa editrice: Guanda

Libri di Joseph O’Connor

Incipit di La fine della strada di Joseph O Connor

Incipit Inishowen

At ten minutes to noon, on the day before Christmas Eve, 1994, an off-duty electrical repair man named Dermot Shouldice was approached outside the Busaras coach terminal in north central Dublin by an ash-haired, elegant, raw-boned woman he took to be some kind of lunatic. She might have been forty-five, maybe fifty. As she bore down towards him waving her arms, advancing purposefully through the delirium of illumination, he found himself wishing he was somewhere else.

Incipit tratto da:
Title: Inishowen
Author: Joseph O’Connor
Publisher: Random House
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Luci e canti a Dublino per il Natale del 1994. La capitale dell’Irlanda moderna già in odore di boom economico prende lo slancio verso un prospero futuro non senza guardarsi alle spalle, ripensando alle lotte e alla miseria del passato con un misto di orgoglio e di imbarazzo. Sì, d’accordo, ma per il quarantenne ispettore di polizia Martin Aitken le feste non sono mai benvenute. Lasciano troppi vuoti per pensare a una vita familiare colata a picco fra la tragedia e la farsa (con la morte drammatica di un figlio seguita dall’addio della moglie, diventata niente meno che una medium). E poi, il vicecommissario è fermamente intenzionato a pensionarlo in anticipo, forse anche a causa di qualche scheletro rimasto nell’armadio dagli anni più aspri del terrorismo. Verrebbe proprio voglia di lasciarsi andare definitivamente alla deriva: ma quando soccorre Ellen, una strana signora americana svenuta per la strada la sera dell’antivigilia, Aitken si ritrova in un vortice di sorprese che nel giro di una settimana rimescoleranno completamente la sua vita. Perché Ellen non è la solita turista di origini irlandesi venuta a bere whisky e a lanciare maledizioni agli oppressori britannici. Ha lasciato un marito ricco e infedele e due incantevoli figli ribelli per cercare sul serio le proprie radici, per ritrovare una vera madre che non ha mai conosciuto. Un piccolo borgo nella penisola di Inishowen, nel nord rurale dell’Irlanda, racchiude il segreto che può farle trovare finalmente se stessa. Ma a Ellen (cercata a sua volta dal marito e dai figli) non rimane molto tempo: la salute, la vita le pongono limiti ancor più inesorabili di quelli che il dolore e le angosce pongono a Martin Aitken. E il viaggio avventuroso, imprevedibile, verso Inishowen – la «fine della strada» per entrambi – sarà ancora una volta un viaggio alla ricerca di un senso d’identità perduto o mai avuto. Un viaggio per ritrovare affetti sepolti, e forse per trovare l’amore.
(Ed. Guanda)

Cronologia opere e bibliografia di Joseph O’Connor