Incipit La fuga in Egitto
Dopo quarant’anni d’insegnamento nelle scuole elementari, il maestro Giusppe De Nicola era andato a riposo e si disponeva a fare un viaggio.
Incipit tratto da:
L’antefatto è questo: in gioventù egli aveva adottato un ragazzo orfano, con la speranza di farne il suo successore nella scuola del paesetto natìo. Il ragazzo però preferiva la vita avventurosa: così gli era scappato di casa, e dopo tentati tutti i mestieri da marinaio a facchino di porto, da cacciatore di camosci a guardia di dogana, aveva finito con l’incontrare e sposare la vedova di un padrone di barche, del quale l’eredità consisteva in una villa con strascivo di vigne e poderi in riva all’Adriatico.
Trovato finalmente il posto che gli conveniva, il giovane mandò al padre adottivo un pacco di sigari, avanzo del turbinoso passato, chiamò col nome di lui, Giuseppina Nicola, la sua prima bambina, e infine lo invitò anche a nome della moglie ad andare ad abitare con loro.
Titolo: La fuga in Egitto
Autrice: Grazia Delledda
Casa editrice: Illiso
Quarta di copertina / Trama
Protagonista del romanzo è un vecchio maestro in pensione, Giuseppe, che ha un figlio adottivo, nato da una donna suicida per sua colpa. Il figlio è avventuroso e scapestrato, sposato a una vedova nevrotica. Ma subito appare la serva, che attrae il padrone e ne diventa l’amante, tanto che i due concepiranno un figlio. Intorno a questa tormentata famiglia si snoda un romanzo sulla solitudine e l’infelicità, con costanti rimandi al tema del viaggio o della fuga, e con la consapevolezza che nell’uomo la spinta al male è forte quanto quella al bene.
(Ed. Ilisso )