Una finestra vistalago – Andrea Vitali

Incipit Una finestra vistalago – Andrea Vitali

Incipit Una finestra vistalago

Ar.Ca.Vi. stava per Arrigoni, Cattaneo, Vitali. Società anonima. Fondata nel 1919 da Quintiliano Arrigoni per lo sviluppo di progetti utili alla lavorazione della seta.
Nel 1922 i tre soci ebbero il colpo di fortuna, ideando e producendo un macchinario che serviva a disfare i bozzoli, lavoro sino ad allora eseguito manualmente.
L’anima del successo commerciale della straordinaria macchina fu il comasco Gabriele del Dossi. Costui girava il mondo intrattenendo rapporti d’affari e d’amicizia coi corrispondenti degli industriali lariani. Amava, per questo, definirsi ambasciatore della seta.
Visto il progetto, il del Dossi comprese immediatamente che la macchina sfogliabozzoli avrebbe rivoluzionato la lavorazione della seta. Riuscì a venderla dappertutto e la fortuna dei tre fu fatta.

Incipit tratto da:
Titolo: Una finestra vistalago
Autore: Andrea Vitali
Casa editrice: Garzanti
Qui è possibile leggere le prime pagine di Una finestra vistalago

Una finestra vista lago - Andrea Vitali

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Risvolto di copertina / Trama

Di Arrigoni Giuseppe ce ne sono tanti a Bellano, un paese del lago di Como. Impossibile conoscerli tutti. Anche nella vita di Eraldo Bonomi, operaio tessile del locale cotonificio, ce ne sono troppi. E sarà proprio un Arrigoni Giuseppe a segnare il suo destino, dove brillano l’amore per la bella Elena e la militanza politica nel PSIUP.
Il colpo di fulmine per Elena fa del Bonomi un uomo pericoloso, che sfiora segreti, scopre altarini, esuma scheletri sapientemente nascosti negli armadi di una provincia che sembra monotona, in quei paesi dove l’omonimia può essere fonte di equivoci ma anche, a volte, il viatico verso la libertà.
Mirabilmente costruito, Una finestra vistalago è un appassionante romanzo corale e polifonico. L’avidità sessuale e la religione del denaro accendono passioni e lotte, moltiplicando chiacchiere, pettegolezzi e bugie.
Seguendo l’evoluzione di questo paese-microcosmo popolato di gente comune, Andrea Vitali ci fa assaporare la storia del nostro paese dagli anni Cinquanta ai turbolenti Settanta. Sulla scia di Piero Chiara e Mario Soldati, si conferma narratore seducente, maestro dell’antica arte del racconto italiano: trame ricche di azione ma dagli indugi sapienti, intrighi dove spesso la burla sfiora la tragedia, vicende che, attraverso la superficie, raccontano la profondità.
(Ed. Garzanti 2003)