Il giorno del lupo – Carlo Lucarelli

Incipit Il giorno del lupo

Quando partì la prima raffica, inquadrato nella V metallica del mirino dell’Uzi c’era Rocco Carnevale, fermo davanti al bar sotto il portico, la tazzina del caffè in mano. Saltò all’indietro, lanciando in aria il piattino bianco col bollo rosso della Segafredo che Matteo Parisi, in piedi accanto a lui, seguì istintivamente con gli occhi, un attimo prima di piegare violentemente la testa di lato, su una spalla, col mento troncato di netto da un calibro nove a punta morbida. La terza raffica, che gonfiò di bossoli roventi il sacchetto di plastica attaccato all’otturatore del mitra, prese Romano Del Bianco all’altezza della vita e lo spinse in una piroetta rapidissima che lo lanciò dentro la porta del bar, attraverso le strisce verdi di plastica unta. Poi la canna corta dell’Uzi tornò dentro il finestrino, l’auto sterzò bruscamente verso destra, facendo stridere le gomme, attraversò i viali col rosso e sparì in un rombo strozzato, fuori giri, oltre il ponte di San Donato.

Incipit tratto da:
Titolo: Il giorno del lupo
Autore: Carlo Lucarelli
Casa editrice: Einaudi

Libri di Carlo Lucarelli

Copertine di Il giorno del lupo di Carlo Lucarelli

Quarta di copertina / Trama

Chi, se non Coliandro, può aiutare Nikita a buttarsi a rotta di collo in un mare di guai? In questo romanzo è all’opera la coppia piú strampalata e divertente della letteratura noir italiana: il poliziotto pasticcione, roccioso e impulsivo, Coliandro e la pallida giovanissima sua protetta, che piú di una volta lo deve proteggere. In una Bologna ossessiva che prefigura le atmosfere di Almost blue, Coliandro non capisce un granché, ma intanto si muove: e la storia gli precipita addosso come un treno.
Perché quando c’è un bubbone da far scoppiare, state certi che Coliandro è lí, rozzo e tenerissimo, con Nikita sempre tra i piedi, pronto a prendersi in faccia tutte le sberle del mondo. Proprio grazie a Nikita, Coliandro, solido perbenista com’è, finisce spesso e volentieri fuori dalla legalità, dalle parti di quella metà oscura dell’anima che affascina, insieme al suo autore, tanti scrittori della nuova scena letteraria, venuti negli anni successivi.
Due personaggi indimenticabili, un noir dal ritmo vorticoso, un linguaggio tutto azione, rovesciamenti e colpi di scena distribuiti con tecnica sicura.
E un romanzo che senza darsi tante arie, raccontando la storia della nuova mafia, piú spietata di un branco di lupi, si rivela non solo precorritore della realtà, ma anche perfetta macchina logica che ne rivela il funzionamento occulto.
(Ed. Einaudi; Stile Libero)

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