L’ipotesi del male – Donato Carrisi

Incipit L'ipotesi del male - Donato Carrisi

Incipit L’ipotesi del male

La strada cominciò ad animarsi quando mancavano pochi minuti alle sei.
I camion della nettezza urbana ritirarono i rifiuti dai bidoni disposti davanti alle villette come soldatini obbedienti. Poi fu la volta del mezzo che ripuliva l’asfalto con le spazzole rotanti. I furgoncini dei giardinieri giunsero subito dopo. I prati inglesi e i vialetti furono liberati da foglie ed erbacce, le siepi riportate all’altezza ideale. Finito il proprio compito, andarono via, lasciandosi alle spalle un mondo ordinato e un quieto silenzio.
Il posto felice era pronto a presentarsi allo sguardo dei suoi felici abitanti, pensò Mila.
La notte era trascorsa tranquilla, come ogni notte in quel luogo. Verso le sette, le case iniziarono pigramente a svegliarsi. Dietro le finestre, padri, madri e figli sembravano indaffarati e allegri per il nuovo giorno che avevano davanti.
Un altro giorno di una vita felice.

Incipit tratto da:
Titolo: L’ipotesi del male
Autore: Donato Carrisi
Casa editrice: Longanesi
Qui è possibile leggere le prime pagine di L’ipotesi del male
L'ipotesi del male - Donato Carrisi

Quarta di copertina / Trama

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C’è una sensazione che tutti, prima o poi, abbiamo provato nella vita: il desiderio di sparire. Di fuggire da tutto. Di lasciarci ogni cosa alle spalle. Ma per alcuni non è solo un pensiero passeggero. Diviene un’ossessione che li divora e li inghiotte. Queste persone spariscono nel buio. Nessuno sa perché. Nessuno sa che fine fanno. E quasi tutti presto se ne dimenticano. Mila Vasquez invece è circondata dai loro sguardi. Ogni volta che mette piede nell’ufficio persone scomparse – il Limbo – centinaia di occhi la fissano dalle pareti della stanza dei passi perduti, ricoperte di fotografie. Per lei, è impossibile dimenticare chi è svanito nel nulla. Anche perché la poliziotta ha i segni del buio sulla pelle, come fiori rossi che hanno radici nella sua anima. Forse per questo Mila è la migliore in ciò che fa: dare la caccia a quelli che il mondo ha dimenticato.
Ma se d’improvviso alcuni scomparsi tornassero con intenzioni oscure?
Come una risacca, il buio restituisce prima gli oggetti di un’esistenza passata. E poi le persone. Sembrano identici a prima, questi scomparsi, ma il male li ha cambiati. Alla domanda su chi li ha presi, se ne aggiungono altre. Dove sono stati tutto questo tempo? E perché sono tornati? Mila capisce che per fermare l’armata delle ombre non servono gli indizi, non bastano le indagini. Deve dare all’oscurità una forma, deve attribuirle un senso, deve formulare un’ipotesi convincente, solida, razionale… Un’ipotesi del male. Ma per verificarla non c’è che una soluzione: consegnarsi al buio.
(Ed. Longanesi)

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