Il migliore amico dell’orso – Arto Paasilinna

Incipit Il migliore amico dell'orso - Arto Paasilinna

Incipit Il migliore amico dell’orso

“Satana come leone ruggente si aggira in mezzo a noi!”
Il reverendo Oskari Huuskonen s’appoggiò con le mani alla balaustra del pulpito e lanciò verso il basso un’occhiata severa. I parrocchiani di Nummenpää se ne stavano rattrappiti là nella navata sotto il peso delle loro colpe. La chiesa, fatta di tronchi incatramati, era dipinta all’esterno di ocra rossa, mentre all’interno era stata intonacata di un grigio cilestrino. Altare e pulpito erano di pino rosso lucidato a cera. In prima fila sedevano i notabili della parrocchia: l’agronomo Lauri Kaakkuri, il proprietario del cementificio Onni Haapala, il generale di brigata Carl Gustaf Emil Roikonen, il dottor Seppo Sorjonen, il farmacista, vari maestri, l’ispettore di cantiere, il capo dei pompieri… e la consorte del reverendo, Saara Huuskonen, una donna bella e altezzosa con l’aria d’esser perennemente angustiata dal dover ascoltare le omelie del marito.
“Ma verrà il momento che la frusta divina andrà a sferzare il fondoschiena di Satana, sì che i peli svolazzino e gli escrementi gli colino nelle braghe!

Incipit tratto da:
Titolo: Il migliore amico dell’orso
Autore: Arto Paasilinna
Traduzione: Nicola Rainò
Titolo originale: Rovasti Huuskosen petomainen miespalvelija
Casa editrice: Iperborea
Qui è possibile leggere le prime pagine di Il migliore amico dell’orso

Il migliore amico dell'orso - Arto Paasilinna

Quarta di copertina / Trama

Per il suo cinquantesimo compleanno, il pastore Oskari Huuskonen riceve dai parrocchiani un dono molto particolare, anche per gli standard di un paesino finlandese: un cucciolo di orso. Lungi dal voler rendere omaggio a una guida spirituale amata e rispettata, i fedeli coltivano piuttosto la speranza che, una volta cresciuta, la belva si cibi del pastore in crisi di vocazione e dell’odiosa moglie. Sorprendentemente, però, l’orso mostra fin da subito notevoli doti di adattamento e l’uomo, nel frattempo cacciato dal vescovo e sempre più inviso alla comunità, troverà in lui un prezioso servitore e una via di fuga dalla sua grigia esistenza di provincia. Per i due amici, sempre più uniti, inizia così una deriva geografica ed esistenziale: prima l’obbligatorio letargo, poi il risveglio dei sensi con una giovane etologa e infine un’odissea che li conduce dal mar Bianco al mar Nero, dal Mediterraneo fino alle foreste della Lapponia, dove non mancheranno occasioni per celebrare improbabili cerimonie liturgiche, fare proseliti e portare alle genti perplesse di tutta Europa una religione nuova e senza dogmi. Tra invenzioni picaresche e interrogazioni filosofiche al confine tra il reale e l’assurdo, Paasilinna pone nelle vicende di questo Don Chisciotte in salsa finnica e del suo peloso Sancho Panza la migliore felicità creativa, alla ricerca di una fede più autentica nell’uomo e nella vita.
(Iperborea; Gli Iperborei)

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