Il mistero di Mangiabarche – Massimo Carlotto

Incipit Il Mistero Di Mangiabarche

«Balleremo un bel po’, stanotte» esordì il marinaio.
Lo guardai in silenzio. Avevo scelto il lungo e soprattutto deserto corridoio di poppa sperando di trascorrere la notte in santa pace. Ma dovevo avere l’aria di uno che ha bisogno di compagnia perché il nuovo arrivato, per nulla scoraggiato, si era subito seduto al mio fianco.
Ancora una volta le onde sollevarono la nave, costringendola a rimanere per un attimo sospesa nel vuoto prima di affondare nuovamente la prua.
«Ecco, sente come beccheggia?» continuò. «Sono dieci anni che lavoro su questa linea, ormai conosco il mare come le mie tasche e capisco al volo quando ha intenzione di rovinarci la traversata. Arriveremo con almeno due ore di ritardo».
Feci un cenno con la testa per fargli capire che comprendevo la gravità della situazione, ma che a me non importava affatto avere ulteriori ragguagli in merito. Dopo qualche attimo di silenzio se ne andò visibilmente scocciato.
Subito dopo arrivò una donna magrissima e dal lungo naso aquilino, fasciata da una tuta nera troppo aderente sulla quale spiccava una bigiotteria di poco prezzo.
«Non riesco a dormire…» si lamentò. «Con questo mare è impossibile. Per fortuna non ho mangiato nulla, se no a quest’ora…».
La ignorai, fissando ostentatamente il cartellone pubblicitario del pecorino Brigante, appeso alla parete di fronte.
«Vado a trovare mia sorella» continuò. «Ha sposato un finanziere di Viterbo che è stato trasferito in Sardegna…».
«È appena passato un marinaio» la interruppi, indicandole il fondo del corridoio, «anche lui con una gran voglia di chiacchierare. Lo raggiunga. Siete fatti l’uno per l’altra».

Incipit tratto da:
Titolo: Il mistero di Mangiabarche
Autore: Massimo Carlotto
Casa editrice: E/O

Libri di Massimo Carlotto

Il Mistero Di Mangiabarche – Massimo Carlotto

Quarta di copertina / Trama

Seconda puntata delle avventure dell’Alligatore, ovvero Marco Buratti, investigatore non violento che ama il blues e beve Calvados. La sua sfiducia nella giustizia italiana (è stato condannato ingiustamente a sette anni di carcere) fa si che preferisca farsi aiutare da un malavitoso di vecchio stampo come il suo amico Beniamino Rossini, piuttosto che ricorrere ai giudici e poliziotti. Stavolta la vicenda si svolge tra la Sardegna e la Corsica: l’Alligatore ha ricevuto un incarico assai delicato, ovvero “rognoso”, che lo porterà a uno scontro senza esclusione di colpi con una banda criminale di eterogenea composizione – ex agenti dei servizi segreti italiani e francesi, trafficanti di droga e avvocati corrotti assoldati per stroncare l’indipendentismo corso.
(Ed. e/o; Tascabili)

Incipit Il mistero di Mangiabarche – Massimo Carlotto

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