Mare di zucchero – Mario Desiati

Incipit Mare di zucchero - Mario Desiati

Incipit Mare di zucchero

Durazzo, 7 agosto
Sono le 5 del pomeriggio e ci sono trentacinque gradi. Il sole cade a picco sulla sabbia e brucia la pelle. Sulla spiaggia quattro ragazzi giocano a rincorrersi, e ogni volta che uno prende l’altro, si buttano in mare. I genitori riposano in casa, nei quartieri che si estendono a scacchiera davanti al litorale.
È un giorno d’estate uguale a tanti altri.
Nulla lascia presagire ciò che sta per accadere.
Tra i quattro ragazzi sulla spiaggia c’è Ervin.
È stato promosso con voti discreti. Tra poco meno di un mese ricomincia la scuola, e così cerca di spremere ogni istante dalle giornate che restano, nuotando nel suo amatissimo mare.
Gli piace restare a mollo e aspettare che le mani diventino grinzose, proprio come quelle di suo nonno. In quei momenti si immagina vecchio e si sente come un vecchio. Poi, appena fuori dall’acqua, aspetta che si riassorbano le rughe e ritorna ragazzo.
Un fenomeno ipnotico che si gioca sulla punta delle dita, un gioco custodito tra le sue mani.
L’acqua, quel pomeriggio, è limpida.
È raro che il mare di agosto resti cristallino fino a quell’ora.
Ervin riesce a vedersi addirittura i piedi che sprofondano nella sabbia grigia, sott’acqua. Indossa solo un costume color ruggine: è venuto da casa senza nient’altro addosso. Quasi tutti i ragazzi arrivano in spiaggia scalzi e a torso nudo. Stare così dà un meraviglioso senso di libertà. Anche se le madri li costringono a mettersi qualcosa ai piedi, appena fuori casa tutti lanciano sandali e ciabatte sul balcone, o li lasciano accanto alla porta, e se ne vanno al mare.
Ervin è fra i più fortunati. Suo padre Besnik fa il poliziotto, è un buon lavoro.

Incipit tratto da:
Titolo: Mare di zucchero
Autore: Mario Desiati
Casa editrice: Mondadori
Qui è possibile leggere le prime pagine di Mare di zucchero

Mare di zucchero - Mario Desiati

Quarta di copertina / Trama

«Il porto è aperto.» Prima è un bisbiglio, poi diventa uno strido, infine muta in un boato. «Il porto è aperto!» «Il porto è aperto, avete capito?» LUCA: vive in un piccolo paese nei pressi di Bari, ma si sente lontano anni luce dai suoi genitori e dai suoi coetanei. Crede a tutto, persino ai miracoli e ai santi venuti dal mare. Su un taccuino appunta le storie sempre diverse che inventa. ERVIN E LUCA: separati da appena cento chilometri, hanno più o meno la stessa età e la stessa altezza, ma non potrebbero essere più diversi e lontani… fino all’arrivo della Vlora. In un giorno d’estate del 1991, una grande nave che sa ancora di zucchero approda alle coste italiane con ventimila albanesi a bordo, tutti spinti da un sogno di libertà. Quel giorno Ervin e Luca vivono la più grande avventura della loro vita. Grazie alla penna delicata e intensa di Mario Desiati, due vite sospese si incrociano e si intrecciano in una notte di silenzi, giochi e scoperte che segnerà, semplicemente e forse per sempre, la Storia. La loro storia.
(Ed. Mondadori)

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