Miele – Ian McEwan

Incipit Miele – Ian McEwan

Incipit Miele

Mi chiamo Serena Frome (che fa rima con plume) e poco meno di quarant’anni fa mi mandarono in missione segreta per il British Security Service. Non ne sono tornata illesa. Mi scaricarono nel giro di diciotto mesi, dopo che ebbi screditato me e distrutto il mio amante, che pure non fu estraneo alla propria rovina.
Non perderò tempo sulla mia infanzia e sugli anni dell’adolescenza. Sono la figlia di un vescovo anglicano e con mia sorella siamo cresciute entro i confini della cattedrale di una graziosa cittadina dell’Inghilterra orientale. Casa mia era gradevole, ordinata, splendente, piena di libri. I miei genitori andavano abbastanza d’accordo e mi amavano, e io li ricambiavo. Tra me e mia sorella Lucy c’era un anno e mezzo di differenza e, nonostante i violenti litigi adolescenziali, non riportammo danni permanenti e nella vita adulta ci avvicinammo. Nostro padre aveva una sommessa e ragionevole fede in Dio che con le nostre vite interferiva poco ed era giusto quanto bastava a fargli scalare agevolmente la gerarchia ecclesiastica e a sistemare noi in una confortevole casa in stile Queen Anne. La casa dominava un giardino delimitato da antiche aiuole di piante perenni che erano ben conosciute, allora come oggi, a coloro che se ne intendono di piante. Assoluto equilibrio, insomma, invidiabile, per non dire idilliaco. Siamo cresciute all’interno di un giardino cintato da mura, con tutti i piaceri e le limitazioni che questo comporta.

Incipit tratto da:
Titolo: Miele
Autore: Ian McEwan
Traduzione: Maurizia Balmelli
Titolo originale: Sweet Tooth
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Miele

Miele - Ian McEwan

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Incipit Sweet Tooth

My name is Serena Frome (rhymes with plume) and almost 40 years ago I was sent on a secret mission for the British security service. I didn’t return safely. Within 18 months of joining I was sacked, having disgraced myself and ruined my lover, though he certainly had a hand in his own undoing.

Incipit tratto da:
Title: Sweet Tooth
Author: Ian McEwan
Publisher: Jonathan Cape
Language: English

Quarta di copertina / Trama

La prima voce narrante femminile di McEwan dall’epoca di Espiazione, Serena Frome, è una figlia degli anni Sessanta senza slogan né rivoluzioni, una figlia borghese cresciuta dal padre vescovo entro i confini protetti di una cattedrale, lontana dalle inquietudini politiche e sociali che sferzano la Gran Bretagna dei primi anni Settanta. La sua iniziazione al mondo si compie attraverso un amante maturo, docente di storia e amico personale del ministro dell’Interno, che a Serena insegna ad accostare il giusto vino al giusto cibo e a contemperare la baldanzosa lettura di Solzenicyn con quella approfondita di Churchill, e che, prima di sparire misteriosamente dalla sua vita, le spezza il cuore e le regala un mestiere: un incarico all’MI5.
Che cosa possono volere ai piani alti della prestigiosa agenzia d’intelligence britannica da una bionda ragazza di buona famiglia con una mediocre preparazione matematica faticosamente rimediata a Cambridge e una prodigiosa, ancorché superficiale, rapidità di lettura? Farne una pedina nella cosiddetta “guerra fredda culturale”: Serena parteciperà all’operazione “Miele”, con la quale l’agenzia intende finanziare occultamente scrittori ritenuti affini alla causa dell’Occidente trasformandoli in inconsapevoli agenti della propaganda anticomunista. Il candidato ideale è individuato in Tom Haley, promettente autore di alcuni apprezzati racconti e di qualche articolo critico nei confronti del blocco sovietico. Serena s’immerge nel suo mondo: l’amore per Spenser e la grande letteratura, l’impianto narrativo dei suoi scritti, la forza espressiva. Dei suoi racconti s’innamora subito, dell’uomo poco dopo. E per lei cominciano i guai: a quante menzogne può reggere un amore? Come travestirsi di fronte al sentimento che più di ogni altro denuda? Quanto a lungo i servizi segreti più efficienti d’Europa tollereranno un simile groviglio? E quando la Storia bussa e spinge tutto intorno, poi, come proteggere i confini del proprio piccolo mondo fittizio? McEwan mescola volentieri le carte di realtà e finzione: i camei che ritaglia fra le pagine – lo scrittore Martin Amis, l’editore Tom Maschler, il critico Ian Hamilton – hanno la vividezza dell’autobiografia e i racconti di Tom Haley assomigliano molto ad altrettante versioni di opere giovanili dell’autore… Seguire e distendere ciascun filo e attendere che formino il quadro dello stupore è un piacere che nessun autore più di McEwan sa regalare.
(Ed. Einaudi; SuperCoralli)

Miele – Audiolibro - McEwan