Mille splendidi soli – Khaled Hosseini

Incipit Mille splendidi soli – Khaled Hosseini

Incipit Mille splendidi soli

Mariam aveva cinque anni la prima volta che sentì la parola harami.
Accadde di giovedì. Doveva essere per forza un giovedì, perché ricordava di essersi sentita inquieta e pensierosa tutto il giorno, come le capitava di sentirsi soltanto di giovedì, il giorno in cui Jalil veniva a trovarla alla kolba. Per far passare il tempo sino al momento del suo arrivo, quando finalmente l’avrebbe visto salutare con la mano mentre attraversava la radura con l’erba alta sino al ginocchio, Mariam era salita su una sedia e aveva tirato giù il servizio da tè cinese della madre, Nana. Il servizio da tè era la sola reliquia che Nana conservasse della propria madre, morta quando lei aveva due anni. Custodiva con venerazione ciascuno dei pezzi di porcellana bianca e azzurra: la teiera dal becco elegantemente ricurvo, i fringuelli e i crisantemi dipinti a mano, sulla zuccheriera il drago che doveva allontanare il malocchio.
Fu quest’ultimo pezzo che scivolò dalle dita di Mariam andando in frantumi sulle assi di legno del pavimento della kolba.

Incipit tratto da:
Titolo: Mille splendidi soli
Autore: Khaled Hosseini
Traduzione: Isabella Vaj
Titolo originale: A Thousand Splendid Suns
Casa editrice: Piemme

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Mille splendidi soli - Khaled Hosseini

Incipit A Thousand Splendid Suns

Mariam was five years old the first time she heard the word harami.
It happened on a Thursday. It must have, because Mariam remembered that she had been restless and preoccupied that day, the way she was only on Thursdays, the day when Jalil visited her at the kolba. To pass the time until the moment that she would see him at last, crossing the knee-high grass in the clearing and waving, Mariam had climbed a chair and taken down her mother’s Chinese tea set. The tea set was the sole relic that Mariam’s mother, Nana, had of her own mother, who had died when Nana was two. Nana cherished each blue-and-white porcelain piece, the graceful curve of the pot’s spout, the hand-painted finches and chrysanthemums, the dragon on the sugar bowl, meant to ward off evil.
It was this last piece that slipped from Mariam’s fingers, that fell to the wooden floorboards of the kolba and shattered.

Incipit tratto da:
Title: A Thousand Splendid Suns
Author: Khaled Hosseini
Publisher: Riverhead Trade
Language: English

Quarta di copertina / Trama

A quindici anni, Mariam non è mai stata a Herat. Dalla sua kolba di legno in cima alla collina, osserva i minareti in lontananza e attende con ansia l’arrivo del giovedì, il giorno in cui il padre le fa visita e le parla di poeti e giardini meravigliosi, di razzi che atterrano sulla luna e dei film che proietta nel suo cinema. Mariam vorrebbe avere le ali per raggiungere la casa di Herat, dove il padre non la porterà mai perché lei è una harami, una bastarda, e sarebbe un’umiliazione per le sue tre mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto. Vorrebbe anche andare a scuola, ma sarebbe inutile, le dice sua madre, come lucidare una sputacchiera. L’unica cosa che deve imparare è la sopportazione.Laila è nata a Kabul la notte della rivoluzione, nell’aprile del 1978. Aveva solo due anni quando i suoi fratelli si sono arruolati nella jihad. Per questo, il giorno del funerale, le è difficile piangere. Per Laila, il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai dispetti dei coetanei; il compagno di giochi che le insegna le parolacce in pashto e ogni sera le dà la buonanotte con segnali luminosi dalla finestra.Mariam e Laila non potrebbero essere più diverse, ma la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile. Dall’intreccio di due destini, una storia indimenticabile che ripercorre la Storia di un paese in cerca di pace, dove l’amicizia e l’amore sembrano ancora l’unica salvezza.
(Ed. Piemme)

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