Una mente per uccidere – P.D. James

Incipit Una mente per uccidere

A Londra esistono alcune cliniche psichiatriche indipendenti con servizio ambulatoriale ed è inevitabile che, occupandosi della stessa specialità medica ed essendo organizzate nell’ambito di un Servizio Sanitario Nazionale Unificato, esse abbiano in comune sia taluni metodi di cura, sia alcune procedure amministrative. La clinica Steen è una di queste, ma è essenziale precisare con molta chiarezza che si tratta di una clinica immaginaria, situata in una immaginaria piazza londinese, che nessuno dei suoi pazienti o del suo personale, medico o non, esemplifica persone esistenti e che i deplorevoli eventi accaduti nel suo seminterrato traggono la loro origine unicamente da quel curioso fenomeno psicologico che è la fantasia dello scrittore di romanzi polizieschi.

Il dottor Paul Steiner, consulente psichiatra alla Clinica Steen, sedeva nella prima stanza del suo studio al pianterreno e ascoltava la spiegazione estremamente razionalizzata del paziente sul fallimento del terzo matrimonio. Il signor Burge era confortevolmente disteso su un divano per poter esprimere con maggior facilità le complicazioni della propria psiche. Il dottor Steiner gli sedeva dietro, su una delle sedie attentamente studiate dal Comitato Amministrativo dell’Ospedale e da esso trovate adatte per quel genere di lavoro: era funzionale e non brutta, ma non offriva un sostegno alla nuca. Di tanto in tanto un guizzo brusco dei muscoli del collo richiamava il dottor Steiner dal momentaneo oblio alla realtà dell’attività psicoterapeutica che svolgeva il venerdì sera alla clinica. La giornata di ottobre era stata caldissima. Dopo due settimane di improvvise gelate, durante le quali il personale della clinica aveva battuto i denti e scongiurato ripetutamente, la data ufficiale di inizio del riscaldamento centralizzato era coincisa con una di quelle perfette giornate autunnali in cui la piazza traboccava di luce solare e il giardino recintato sfolgorava, vivido come una scatola di acquarelli, della bellezza prepotente, da piena estate, delle dalie tardive.
Erano quasi le sette, fuori il calore della giornata aveva da parecchio ceduto il passo prima alle brume quindi alla gelida oscurità. Ma lì, all’interno dell’edificio, il calore meridiano era stato intrappolato e l’aria, greve ed immobile, sembrava appesantita dall’alito di troppe parole

Incipit tratto da:
Titolo: Una mente per uccidere
Autrice: P.D. James
Traduzione: Lydia Lax
Titolo originale: A mind to murder
Casa editrice: Mondadori (Ed. Speciale periodici mondadori)

Libri di P.D. James

Copertine di Una mente per uccidere di P.D. James

Incipit A mind to murder

There is only a small number of autonomous psychiatric out-patient clinics in London and it is obvious that these units, dealing as they do with the same medical specialty and organized within a unified National Health Service, must inevitably have some methods of treatment and administrative proceedures in common. A number of these they share with the Steen Clinic. It is the more important to state clearly that the Steen is an imaginary clinic situated in an imaginary London square, that none of its patients or staff, medical or lay, represent living people, and that the deplorable events which took place in its basement have their origin only in that curious psychological phenomenon–the imagination of the crime novelist.
(P.D. James)

Dr. Paul Steiner, consulting psychiatrist at the Steen Clinic, sat in the front ground floor consulting-room and listened to his patient’s highly rationalized explanation of the failure of his third marriage. Mr. Burge lay in comfort on a couch the better to expound the complications of his psyche. Dr. Steiner sat at his head in a chair of the carefully documented type which the Hospital Management Committee had decreed for the use of consultants. It was functional and not unattractive but it gave no support to the back of the head. From time to time a sharp jerk of his neck muscles recalled Dr. Steiner from momentary oblivion to the realities of his Friday evening psychotherapy clinic. The October day had been very warm. After a fortnight of sharp frosts during which the staff of the clinic had shivered and pleaded, the official date for starting the central heating had coincided with one of those perfect autumn days when the city square outside had brimmed with yellow light and the late dahlias in the railed garden, bright as a paintbox, had shone like the gauds of high summer. It was now nearly seven o’clock. Outside, the warmth of the day had long given way, first to mist and then to chilly darkness. But here, inside the clinic, the heat of noon was trapped, the air, heavy and still, seemed spent with the breath of too much talking.

Incipit tratto da:
Title: A mind to murder
Author: P.D. James
Publisher: Seal Books
Language: English

Risvolto di copertina / Trama

In una clinica psichiatrica i potenziali omicidi sono molti. Così, quando Enid Bolam viene uccisa nel seminterrato della Clinica Steen, il sovrintendente Adam Dalgliesh si trova di fronte a troppi possibili colpevoli. Anche perché perfino tra i medici e il personale della clinica scopre che più d’uno si sarebbe liberato volentieri dell’intrigante signorina Bolam. Un caso apparentemente senza soluzione, dunque. Ma Dalgliesh sa come tendere le sue trappole. E ha un gatto come alleato. In un intreccio emozionante e preciso come una partita a scacchi, Adam Dalgliesh è la pedina vincente di P.D. James.
(Ed. Mondadori; Col. La Signora del Delitto)

Cronologia opere e bibliografia di P.D. James