Una moglie per Dino Rossi – John Fante

Incipit Una moglie per Dino Rossi - John Fante

Incipit Una moglie per Dino Rossi

Il suo nome era Dino Rossi; faceva il barbiere giù a North Denver, nel quartiere italiano dove stavamo da bambini. Tanto tempo prima aveva corteggiato mia madre: intorno al 1909, prima che mio padre entrasse in scena. Dino Rossi non poteva essere stato un corteggiatore ardente; era troppo mite per una parte simile; sottile, con una voce dolce, mani e piedi molto piccoli. Non era stato certo un rivale degno di mio padre, degno di un muratore. Mio padre e mia madre si erano sposati proprio sotto il naso di Dino. Dino era mescolato alle mie prime impressioni: ricordo che mi faceva trottare instancabilmente sulle ginocchia aguzze.

Incipit tratto da:
Titolo: Una moglie per Dino Rossi
Autore: John Fante
Traduzione: Maria Martore
Titolo originale: A Wife for Dino Rossi
Casa editrice: Sellerio

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Una moglie per Dino Rossi - John Fante

Quarta di copertina / Trama

È questa la seconda stagione letteraria di John Fante in Italia. Una prima si ebbe tra la fine degli anni Trenta e gli anni Quaranta, quando su riviste comparvero suoi racconti e, soprattutto, la collezione della Medusa pubblicò i suoi due più noti romanzi, Il cammino nella polvere, nella traduzione di Vittorini, e Aspettiamo primavera, Bandini. Poi il silenzio, cui corrispondeva in America l’oblio di Fante, assorbito dalla carriera di sceneggiatore hollywoodiano, fino alla «riscoperta» da parte di Charles Bukowski e il nuovo romanzo Dreams from Bunker Hill, nell’82, un anno prima della morte. Del mito dell’America, che Vittorini coltivò, Fante rappresentava la parte italiana della seconda generazione di immigrati; e di questa letteratura, da massimo esponente, il versante forse più ironico e sognante, ma sempre «dalla strada». Ne presentiamo tre saggi, tre racconti della raccolta Dago Red (1940). E ci sembrano non smentire una discendenza che William Saroyan rintracciò da Mark Twain: per il modo di trattare giochi e drammi di ragazzi, di inscenare rudezze e sentimenti, angosce e comicità nella comunità italiana d’America.
(Ed. Sellerio; La Memoria)

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