La primavera del lupo – Andrea Molesini

Incipit La primavera del lupo - Andrea Molesini

Incipit La primavera del lupo

Dario ha le orecchie a sventola e quindi non può avere ucciso Gesù.
I dieci anni li ho compiuti già da tre giorni e si sa che con il numero 10 si comincia a ragionare come i grandi. Io però un dubbio ce l’ho, se questo grandi sono così saputi, la guerra allora non deve durare così tanto. Un po’ è una cosa bella, tutti hanno da fare gli importanti e così noi possiamo anche uccidere un gatto e fargli una tortura, e tutti sono contenti perché adesso lo mettono in pentola, mentre prima della guerra erano schiaffi e grida e frasi come Sei cattivo che nemmeno l’inferno ti prende. E cose così che adesso, con le bombe che spaccano gli uomini come caraffe, a nessuno vengono in mente.

Incipit tratto da:
Titolo: La primavera del lupo
Autore: Andrea Molesini
Casa editrice: Sellerio
Qui è possibile leggere le prime pagine di La primavera del lupo

La primavera del lupo - Andrea Molesini

Quarta di copertina / Trama

«Dario ha le orecchie a sventola e quindi non può avere ucciso Gesù». È la voce esilarante e appassionata di Pietro, un bambino di dieci anni, orfano, che racconta la storia.
Tutto comincia nel convento di San Francesco del Deserto, una piccola isola al centro della laguna di Venezia, nel marzo del 1945. Da questo rifugio sicuro, all’improvviso, un gruppo di persone diversissime fra loro è costretto a scappare: due bambini di opposta indole ed educazione, Pietro e il suo amico Dario, «che sa i numeri» e si tiene le parole dentro, «dove non fanno danno»; le due anziane sorelle Jesi, Maurizia e Ada; una giovane suora, bella e dai modi sospetti, che scrive un diario schietto, e che si alterna nel racconto con la voce di Pietro. Braccato dai nazisti, il gruppo è aiutato da un pescatore «che vive come un gabbiano» e da un frate energico «che è come un sasso grande» nella corrente.
Nei risvolti tragici dell’avventura si unisce ai fuggiaschi un disertore tedesco, che custodisce un segreto pericoloso: il suo agire brusco e terribile cambierà il destino di tutti.
Sotto lune immense, attraverso boschi bui e casolari diroccati, si svolge l’inseguimento, tra colpi di scena e incontri con partigiani e fascisti disorientati: uomini e luoghi carichi di diffidenza e di terrore, ma dove una traccia di bontà, di tanto in tanto, a dispetto di tutto, riesce a sopravvivere.
La storia di Pietro e di Dario è una fuga dalla guerra e dal suo linguaggio torbido e ottuso, dalla violenza che tutto contamina. E alla lingua dell’infanzia, con la sua incredibile capacità di accogliere e divertire, di sconvolgere e amare, spetta il privilegio di mettere alla berlina l’odio e la paura che minacciano e governano il mondo.
(Ed. Sellerio; La Memoria)

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