Le nostre vite senza ieri – Edoardo Nesi

Incipit Le nostre vite senza ieri – Edoardo Nesi

Incipit Le nostre vite senza ieri

Arrivo davanti alla scuola appena in tempo per sentir suonare la campanella, e dopo qualche minuto decine di ragazze e ragazzi sciamano nel cortile e poi in strada, sorridenti, intrisi di vita e di futuro, senza nemmeno degnare d’uno sguardo il traffico che si ferma per lasciarli passare. Spettinati, i volti pallidi schizzati di acne, le felpe con le scritte incongrue, le schiene gobbe sotto il peso degli zaini pieni di libri, si salutano come se non dovessero vedersi più, soprattutto le ragazze, che si abbracciano e si tengono per mano guardandosi negli occhi. Non conta nulla se domattina saranno di nuovo insieme, nella stessa classe, morte di sonno eppure piene d’energia, unite da un impegno e da una promessa. A quell’età meravigliosa ogni minuto è importante, e ogni abbraccio pesa. Qualcuno vocia una battuta in latino, molti ridono. È un liceo classico. Che Dio li benedica e li conservi, studiano il latino e il greco antico nel 2012.

Incipit tratto da:
Titolo: Le nostre vite senza ieri
Autore: Edoardo Nesi
Casa editrice: Bompiani

Le nostre vite senza ieri - Edoardo Nesi

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Quarta di copertina / Trama

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Quando sembra calare il sipario sullo splendore di un Paese, sulle sue passate ricchezze, si aprono due possibilità. Abbandonarsi al tramonto, oppure cogliere, nel presente, i segni del futuro. Le nostre vite senza ieri sceglie questa seconda strada e, non senza un bagliore di struggente nostalgia per gli anni della crescita spontanea dell’economia nazionale e mondiale, volge lo sguardo ai figli, ai ragazzi di oggi: a coloro che dovranno risollevare le sorti dell’Italia e del mondo; a coloro che hanno ereditato dai propri genitori – per la prima volta dopo tante generazioni – un mondo più povero e meno accogliente; a coloro che dovranno misurarsi, senza regole certe, con coetanei agguerriti da tutto il mondo e non solo dal paese accanto; a coloro che dovranno dimenticare il proprio “ieri” per aggredire il “domani”; che dovranno avere, e tradurre in realtà, idee che i propri genitori non potranno e non dovranno capire, altrimenti sarebbero idee già vecchie e inutili; a coloro che chiedono fiducia, almeno fiducia. Il nuovo libro di Edoardo Nesi – Premio Strega 2011 per Storia della mia gente – è un messaggio nella bottiglia, un intreccio inestricabile e misuratissimo di nostalgia, entusiasmo per la vita, il lavoro; è una lama che entra – con la precisione che solo la Letteratura ha – negli aspetti più vivi e dolenti ed essenziali della realtà che ci circonda.
(Ed. Bompiani; Assaggi e Passaggi)