Nulla – Marcello Fois

Incipit Nulla

17 anni
A guardarti dormire, così disarticolato, nelle poche ore della tua notte che concedevi al sonno, potevi sembrare un povero corpo precipitato da un cavalcavia. Uno straccetto umido caduto da un balcone.
La mattina. E la notte. In mezzo: pomeriggio e sera. Certezze da poco. Ma facevano sembrare la vita una serie ininterrotta di fatti.
Magari era abbastanza. Certo, all’inizio, era abbastanza.
A nulla, proprio al centro del nulla, ci sono dei quartieri dove è indispensabile essere prosaici. Ci sono case, che non significano nient’altro che spazi su spazi. Esasperazioni del possibile abitabile. Quartieri dove è indispensabile essere paradossali: rappresentano un approdo. Il sogno che si avvera. La fuga. Fa sorridere messa in questo modo: che si debba fuggire a furia di blocchetti di cemento.
Che si debba cercare nel chiuso una via d’uscita. Altre volte si viveva nei cortili, con vecchie sedute all’uscio su sgabelli che sparivano sotto le gonne. A sbucciare bacelli, i semi per la zuppa i gusci per i porci, o a mondare il grano. Con giovanette timide intente a ricamare corredi. Con bambini selvaggi impegnati nella caccia fra le ortensie grasse. Non è che fosse meglio, ma era un abito perfetto, un paio di scarpe comode…
Per te pareva che potesse funzionare: tre quarti della giornata a resistere; poi arrivava la notte. La notte dei poeti r delle poesie. La notte in cui si riusciva ad immaginare la vita.

Incipit tratto da:
Titolo: Nulla
Autore: Marcello Fois
Casa editrice: Il Maestrale

Libri di Marcello Fois

Copertine di Nulla di Marcello Fois

Quarta di copertina / Trama

Nulla è una cittadina di provincia. Secondo le ultime stime ha un’estensione che copre tutta l’Italia, e un numero di abitanti pari ad oltre due terzi dell’intera popolazione nazionale. Nulla ha confini brulicanti e incerti. E’ un ammasso di periferie senza centri. A Nulla, la noia è madre del vizio, cugina dell’ozio, sorella della frustrazione. I sondaggi la danno come prima assoluta nel computo di apparecchi televisivi pro capite; nel numero di automobili in rapporto al numero di abitanti; nella carenza di proposte. Per raggiungere Nulla si attraversa un’autostrada, una superstrada o, più semplicemente, una strada sovrastata dai cavalcavia. O il mare, o il monte, o la pianura, o la statale spappolata dalle frane, o l’immensa circonvallazione incompiuta, o la bretella priva di segnaletica. Per raggiungere Nulla si possono attraversare persino gli oceani. I sondaggi la danno come prima assoluta nell’incremento della micro e della macro criminalità , nei consumi di telefoni cellulari e pastiglie dimagranti, negli abusi di alcol e droghe. I sondaggi danno in crescita i suicidi…
(Il Maestrale; Tascabili Narrativa)

Cronologia opere e bibliografia di Marcello Fois