L’ombra del bastone – Mauro Corona

Incipit L'ombra del bastone - Mauro Corona

Incipit L’ombra del bastone

Mi chiamo Severino Corona detto Zino. Sono nato a Erto il 13 settembre 1879 e ho vissuto sempre in questa terra selvatica e ripida che non dà niente di buono solo fatica ma che a me piace tanto. Che sia una terra trista e senza Dio l’ho capito anni dopo quando sono andato a vendere robe di legno nel Friuli e ho conosciuto quelle pianure ricche di tutto e piene di bestiame.

Incipit tratto da:
Titolo: L’ombra del bastone
Autore: Mauro Corona
Casa editrice: Mondadori
Qui è possibile leggere le prime pagine di L’ombra del bastone

L'ombra del bastone - Mauro Corona

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Quarta di copertina / Trama

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Un grosso Quaderno Nero, di quelli usati per tenere i conti del latte da cagliare, giunge tra le mani di Mauro Corona. Porta in calce la data 1920 ed è firmato Severino Corona detto Zino. Il quaderno è consunto, le pagine appiccicate l’una all’altra, ma lentamente, con la punta del temperino infilata tra foglio e foglio, Mauro Corona riesce ad aprirlo e a decifrarlo.
Ciò che nel quaderno è scritto, in calligrafia appena leggibile, è la confessione di un uomo, Zino, che il destino o la vendetta della strega Melissa ha spinto sulla via della perdizione.
Nella solitudine, tra le pietre e la neve, i branchi di capre e i campi di fieno sui fianchi dei monti che sovrastano il Vajont, la voglia di sesso è il demone scatenante che fa nascere storie di violenza e di morte. Così è la voglia sfrenata, fino alla follia e all’istigazione al delitto, che prende la moglie di Raggio, il più caro amico di Zino. Maledizione di Melissa, la strega della caverna assassinata e gettata in foiba dai falciatori; colpa della brama di vivere dove vivere non si può se non secondo le immutabili leggi di una natura atavica e selvaggia che non concede nulla se non a prezzo di fatica e dolore.
Mauro Corona ci dà finalmente il romanzo atteso, la cronaca non più della sua vita, ma la storia di Raggio e di Zino, di Maddalena Mora e di Neve, la bambina di ghiaccio, di tutti coloro che lassù, sui monti di Erto, lo hanno preceduto. L’ombra del bastone è un “Malavoglia” friulano di lotta perduta contro il destino, così la voglia di femmina, folle di sesso e di dolore, è una “Lupa” che sa di fieno e latte cagliato.
Mauro Corona, affascinato dalla storia del Quaderno Nero, ne conserva il linguaggio naturale, duro e carezzevole, talora stravolto, dove ferocia e pietà sono le due facce di quella stessa moneta gobba che è la vita distorta da una povertà atavica impastata di fatica, di sangue, di sesso, di stregoneria; di oscure potenze racchiuse da sempre nelle cose, negli alberi, nelle rocce, nelle esistenze di maschi e femmine bruciate da un fuoco inestinguibile o pietrificate dal gelo. Ma luminosa come un lucignolo nel buio assoluto, si affaccia la storia della piccola Neve, dove il male si trasforma in bene, la bambina che non sentiva il freddo e che si scioglierà come ghiaccio al sole: poche gocce d’acqua, conservate in una bottiglia posta ancora oggi sulla mensola del camino di Mauro Corona.
(Ed. Mondadori; Omnibus Italiani)