L’ombra del passato – Grazia Deledda

Incipit L’ombra del passato

Il cordaio fu il primo ad attaccare le sue più belle corde, dal portone al palo che indicava il limite fra la sua aja e quella di Giovanni La Pioppa.
Era la mattina del Corpus domini. La processione, per eseguire la giravolta, doveva entrare nell’aja del cordaio, attraversare quella di Giovanni, uscire per il portone del zolfanellajo, la cui umile casetta era l’ultima del paese.
Le tre famiglie si tenevano molto onorate di questa preferenza, e ogni anno formavano, con le lenzuola attaccate a due file di corde, una specie di viottolo semicircolare che cominciava dal portone di sion il cordaio e finiva nel portone del zolfanellajo. un palo di qua, uno di la, segnavano appena il limite delle tre aje unite: quella di Giovanni De Marchi, detto Lo Pioppo, era la più grande. Egli era un uomo ricco: anche la sua casa grigia, con le sue persiane verdi al primo piano, superata fra le due casette di Sison e del zolfanellajo, sembrava la padrona fra due serve.

Incipit tratto da:
Titolo: L’ombra del passato
Autrice: Grazia Delledda
Casa editrice: Nuova antologia

Libri di Grazia Deledda

L'ombra del passato di Grazia Deledda

Quarta di copertina / Trama

Gran parte della produzione letteraria di Grazia Deledda è ambientata in Sardegna e questo romanzo è già degno di nota per un’ambientazione insolita, un piccolo paese della bassa padana. Tra queste pagine riconoscerete soprattutto la capacità dell’autrice premio Nobel di scolpire i personaggi in maniera plastica e precisa, dalla loro fisicità, agli atteggiamenti passando per i comportamenti e le scelte che scandiscono la trama. Si scorgono tracce della svolta letteraria di una scrittrice che qui divide in due il testo, dedicando la prima parte all’infanzia e la seconda alla maturità del protagonista, affrontando le aspirazioni e le delusioni non solo sue ma della sua comunità. Ritroverete i temi dell’abbandono e dell’ingiustizia sociale che spesso sono stati affrontati dall’autrice, ma stavolta si trasformano e da personali diventano universali, coinvolgendo non solo la piccola comunità che sorge sulle rive del Po ma anche un’intera nazione che nel 1907, anno in cui fu pubblicato per la prima volta questo romanzo, stava cambiando sempre più velocemente.
(Ed. Fermento)

Bibliografia e cronologia opere di Grazia Deledda