I pesci nel letto – Laura Pariani

Incipit I pesci nel letto

Sempre, per quanto può tornare indietro la mia memoria, ho dormito sonni agitati. I Pescatori Verdi escono a grandi passi dal libro illustrato di Pinocchio, che sta sullo scaffale dello studiolo della zia Cecilia, scuotono i lunghi baffi e si mettono a cercarmi: “Ahò, ahò, dal lago veniamo, di Laure ci cibiamo…”. Ecco, annusano l’aria per trovare il mio odore, trüsc trüsc sentu udùr da cristianüsc, con l’acquolina in bocca. Mi sveglio di soprassalto quando avverto che uno di loro sta per affacciarsi. Mi stringo alla nonna Delfa che dorme accanto a me nel lettone, brancandole la manica della camicia da notte.
(I pesci nel letto)

Incipit tratto da:
Titolo: I pesci nel letto
Autrice: Laura Pariani
Casa editrice: Alet

Libri di Laura Pariani

Copertina di I pesci nel letto di Laura Pariani

Quarta di copertina / Trama

Quattro racconti intorno a un piccolo lago, il Cusio, nell’Alto Piemonte. Ne “I pesci nel letto” il lago è specchio da attraversare per la piccola protagonista di cinque anni, in bilico tra il mondo pauroso delle favole e quello incomprensibile dei segreti sussurrati a bassa voce dagli adulti. Ne “Il camminante”, che riecheggia certe atmosfere favolose della Legenda aurea di Jacopo da Varagine, l’acqua e l’isola sono la meta di un viaggio di espiazione che dura tutta una vita, attraverso l’esperienza della pittura, la pazienza del silenzio, la fatica della pesca; ma soprattutto inseguendo la parola poetica, “luogo magico dove il tempo è fermo”. Ne “La sorella Dindò”, storia di un eremitaggio femminile tra malinconie fiabesche e scorci del buñueliano Simón del desierto, il lago è scelta volontaria di una vita appartata in cui far crescere dentro di sé la visione dei lati oscuri del mondo. In “Qui si dorme mica” il Cusio è visto dall’alto del muretto del cimitero di Orta, in cui una donna e i suoi due gemelli – morti il giorno stesso della nascita – si cercano nel buio, parlando per non dimenticare. Parole d’acqua, dove i morti sono semplicemente coloro che abbiamo perso di vista per un minuto mentre ci attardavamo per allacciarci una scarpa e che, quando ci siamo raddrizzati, non erano più con noi.
Alle parole di Laura Pariani si sono accompagnati per la prima volta anche i suoi disegni, come se storie così sospese sulla superficie cangiante dell’acqua abbiano richiamato un corteo di immagini di uomini animali incubi paure. Tra segni precisi e una mongolfiera di sogni pagina dopo pagina il racconto si apre come un vecchio baule della nonna nascosto nella soffitta buia di casa.
(Ed.Alet)

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