Premiata ditta Sorelle Ficcadenti – Andrea Vitali

Incipit Premiata ditta Sorelle Ficcadenti – Andrea Vitali

Incipit Premiata ditta Sorelle Ficcadenti

Come, dove e quando l’avesse vista, lo sapeva il Signore.
Sta di fatto che, da quel momento, Geremia Pradelli non era più stato lui.
Ormai c’era un Geremia di prima e un Geremia di adesso.
Quello di prima aveva trentadue anni, un viso lievemente asimmetrico, spalle da muratore (sebbene dopo essere stato aiuto fornaio alle dipendenze dei fratelli Scaccola fosse entrato alle dipendenze del locale cotonificio), fronte alta sulla quale spiccava, a destra, un bozzo frontale, frutto di un colpo di scopa menatogli vent’anni prima dal padre, capelli neri, fitti e irti.

Incipit tratto da:
Titolo: Premiata ditta Sorelle Ficcadenti
Autore: Andrea Vitali
Casa editrice: Rizzoli
Qui è possibile leggere le prime pagine di Premiata ditta Sorelle Ficcadenti

Premiata ditta Sorelle Ficcadenti - Andrea Vitali

Quarta di copertina / Trama

Bellano 1915. In una sera di fine novembre una fedele parrocchiana, la Stampina, si presenta in canonica: ha urgente bisogno di parlare con il prevosto, che in paese risolve anche le questioni di cuore. Suo figlio Geremia, docile ragazzone che in trentadue anni non ha mai dato un problema, sembra aver perso la testa. Ha conosciuto una donna, dice, e se non potrà sposarla si butterà nel lago. L’oggetto del suo desiderio è Giovenca Ficcadenti, di cui niente si sa eccetto che è bellissima – troppo bella per uno come lui – e che insieme alla sorella Zemia sta per inaugurare una merceria. Il che basta, nella piccola comunità, a suscitare un putiferio di chiacchiere e sospetti. Perché la loro ditta può dirsi “premiata”? Da chi? E quali traffici nascondono i viaggi che la Giovenca compie ogni giovedì? Soprattutto, come si può impedire al Geremia di finire vittima di qualche inganno? Indagare sulle sorelle sarà compito del prevosto, per restituire alla Stampina un figlio “normale”. Facile dirlo. Non così facile muoversi con discrezione laddove sembrano esserci mille occhi e antenne… Cos’è un paese se non un caleidoscopio di storie, un’orchestra di uomini e donne che raccontando la vita la reinventano senza sosta, arricchendola di nuovi particolari? Con micidiale ironia, Vitali dà voce a questo coro – una sinfonia di furbizie e segreti, invidie e pettegolezzi – che mostra una faccia sempre diversa della verità, e un attimo dopo la nasconde ad arte. Un romanzo che è come le chiacchiere di paese: quando inizia non si può più fermare.
(Ed. Rizzoli; Narrativa Italiana)

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