Incipit Quel fantastico giovedì
Una notte, in una stanza del loro rifugio, il “Palace Flophouse”, Mack si sdraiò sul letto e disse: «Quel romanzo, quel Vicolo Cannery, non mi ha soddisfatto per niente. Io me la sarei cavata in un altro modo».
Incipit tratto da:
Dopo qualche tempo si rivoltò e, poggiando la testa su una mano, disse ancora: «Ho idea di essere un po’ un critico. E se mi capitasse davanti quello che ha scritto il libro, avrei da dirgliene quattro».
Titolo: Quel fantastico giovedì
Autore: John Steinbeck
Traduzione: Giulio De Angelis
Titolo originale: Sweet Thursday
Casa editrice: Bompiani
Incipit Sweet Thursday
One night Mack lay back on his bed in the Palace Flop house and he said, “I ain’t never been satisfied with that book Cannery Row. I would of went about it different.”
Incipit tratto da:
And after a while he rolled over and raised his head on his hand and he said, “I guess I’m just a critic. But if I ever come across the guy that wrote that book I could tell him a few things.”
Title: Sweet Thursday
Author: John Steinbeck
Language: English
Quarta di copertina / Trama
John Steinbeck torna nei luoghi di Vicolo Cannery per raccontare il mondo allegro di barboni, ubriachi e prostitute che anima le strade di Monterey, California, subito dopo la seconda guerra mondiale. La città saluta con euforia il ritorno del biologo Doc dal fronte, ma i suoi occhi hanno perso la leggerezza del passato, la sua generosità verso gli altri nasconde ora una tristezza da cui cerca di fuggire dedicandosi ai propri studi. Intorno a lui, personaggi vecchi e nuovi si rincorrono tra amori, risate e lacrime: Fauna, la proprietaria del bordello, Hazel, che si esercita da Presidente, e soprattutto la giovane e testarda Susy, che si troverà sospinta tra le braccia di Doc con il difficile compito di fargli tornare il sorriso. Nel ritratto potente di una scanzonata provincia americana, Steinbeck intesse da maestro una vicenda universale, la ricerca della normalità dopo il trauma della guerra, la voglia di vivere “quel fantastico giovedì” in cui nulla di male può accadere.
(Ed. Bompiani)