Questo viaggio chiamavamo amore – Laura Pariani

Incipit Questo viaggio chiamavamo amore

Caro Regolo,
non prendertela se non ti ho più scritto. Dall’ultima volta che ci siamo visti son successe così tante cose, che mi ci vorrebbe troppa fatica e almeno un centinaio di fogli anche solo per contarti la meccanica di superficie degli avvenimenti suddetti – e nella villa di Castel Pulci, in cui soggiorno forzatamente, a noi reclusi centellinano la carta, manco fosse oro zecchino.

Incipit tratto da:
Titolo: Questo viaggio chiamavamo amore
Autrice: Laura Pariani
Casa editrice: Einaudi

Libri di Laura Pariani

Copertina di Questo viaggio chiamavamo amore di Laura Pariani

Quarta di copertina / Trama

È il 1907 quando Dino Campana fugge da Marradi alla volta di Montevideo e poi dell’Argentina. Dato che di quel viaggio non esistono fonti certe, Laura Pariani ipotizza un percorso che dalle rive del Paraná lo porta ai bordelli di Rosario fino ai cantieri ferroviari di Bahía Blanca. Come succederà mezzo secolo dopo al giovanissimo Che Guevara partito a conquistare il mondo su una motocicletta, per il ventenne Dino il vagabondaggio attraverso il Sudamerica – a piedi o su mezzi di fortuna – sarà un’occasione per conoscersi e sentire «con delizia l’uomo nuovo nascere». Una ventina d’anni dopo, durante la reclusione a Castel Pulci – tra le angherie dell’infermiere Calibàn, i pasti insipidi e le notti insonni – le domande dello psichiatra Carlo Pariani innescano nel poeta vivide memorie, lettere o telefonate mentali a compagni di viaggio, resoconti di ubriacature e feste selvagge nella pampa, in mezzo a una «natura ineffabilmente dolce e terribile». Con una scrittura densa di atmosfere sudamericane, mescolando echi dei Canti Orfici con la lingua degli emigranti italiani, Laura Pariani tratteggia il contrasto tra la fiammeggiante vitalità di quella fuga giovanile e l’oscurità dell’ultima tappa del viaggio terreno di Campana.
(Ed. Einaudi; Supercoralli)

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