A sud del confine, a ovest del sole – Haruki Murakami

Sono nato il quattro gennaio 1951, nella prima settimana del primo mese del primo anno della seconda metà del ventesimo secolo.

Incipit A sud del confine, a ovest del sole

Sono nato il quattro gennaio 1951, nella prima settimana del primo mese del primo anno della seconda metà del ventesimo secolo. Lo si potrebbe quasi considerare un evento da commemorare ed è per questo che i mi hanno chiamato Haiime che significa “inizio”. A parte questa singolare coincidenza, non ci sono particolari degni di nota riguardo la mia nascita. Mio padre lavorava in una grande società di intermediazione mobiliare, mentre mia madre era una comune casalinga. Mio padre era stato mandato a Singapore a combattere insieme agli altri studenti ed era rimasto lì in un campo di prigionia per un po’, anche dopo la fine della guerra. Nell’ultimo anno del conflitto la casa di mia madre era stata completamente distrutta dalle fiamme, dopo il bombardamento di un B29. Quella dei miei genitore era una generazione che aveva sofferto le ferite di una lunga guerra.

Incipit tratto da:
Titolo: A sud del confine, a ovest del sole
Autore: Haruki Murakami
Traduzione: Mimma De Petra
Titolo originale: Kokkyo no minami, taiyo no nishi
Casa editrice: Feltrinelli

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Copertine di A sud del confine, a ovest del sole di Haruki Murakami

Quarta di copertina / Trama

Nato la prima settimana del primo mese del primo anni della seconda metà del ventesimo secolo, al protagonista, nonché voce narrante, viene dato il nome di Hajime, che significa “inizio”. Figlio unico di una normale famiglia giapponese, vive in una normale provincia un po’ sonnolenta. Da ragazzino fa amicizia con Shimamoto, anche lei figlia unica, brillante a scuola, con cui condivide l’interesse per la lettura e la musica. Assieme ascoltano la collezione dei dischi del padre di lei, e soprattutto South of the Border, West of the Sun di Nat King Cole, che dà il titolo al romanzo. Ma il destino fa sì che i due ragazzi debbano separarsi. Gli anni passano. Hajime fa la sua vita. Il ricordo di Shimamoto però ogni tanto riaffiora come ciò che avrebbe potuto essere e non è stato. Poi improvvisamente, dopo più di vent’anni, una sera Shimamoto riappare. Dolcemente amaro, A sud del confine, a ovest del sole è un romanzo sul desiderio e sul confine tra realtà e sogno, tra il regno dell’essere e quello del possibile.
(Ed. Feltrinelli; Universale Economica)

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