Il silenzio dei rapiti – Jeffery Deaver

Otto uccelli grigi, appollaiati nel buio.

Incipit Il silenzio dei rapiti

 «Otto uccelli grigi, appollaiati nel buio.
Soffia un vento freddo, indelicato.»

Il piccolo scuolabus giallo raggiunse la sommità di una brusca salita sulla strada e, per un istante, tutto ciò che lei poté vedere fu un’immensa trapunta pallida di frumento, larga migliaia di chilometri, che ondeggiava, ondeggiava sotto il cielo grigio. Poi l’automezzo discese ancora una volta e l’orizzonte scomparve.

«Appollaiati su un filo, sollevano le ali
e si allontanano tra le ribollenti nubi.»

Incipit tratto da:
Titolo: Il silenzio dei rapiti
Autore: Jeffery Deaver
Traduzione: Stefano Massaron
Titolo originale: A Maiden’s Grave
Casa editrice: Rizzoli BUR

Libri di Jeffery Deaver

Copertine di Il silenzio dei rapiti di Jeffery Deaver

Incipit A Maiden’s Grave

 “Eight gray birds, sitting in dark.
Cold wind blows, it isn’t kind.”
The small yellow school bus crested an abrupt rise on the highway and for a moment all she could see was a huge quilt of pale wheat, a thousand miles wide, waving, waving under the gray sky. Then they dipped down once again and the horizon was gone.
“Sitting on wire, they lift their wings
and sail off into billowy clouds.”

Incipit tratto da:
Title: A Maiden’s Grave
Author: Jeffery Deaver
Publisher: Signet
Language: English

Risvolto di copertina / Trama

Su una strada che taglia la piatta e assolata prateria del Kansas, uno scuola- bus con otto bambine sordomute e le loro due insegnanti subisce un brusco arresto. Potrebbe trattarsi di un comune incidente stradale, ma ciò che le attende è ben altro e si annuncia come l’inizio di un interminabile incubo. Si trovano infatti di fronte tre uomini appena evasi di prigione: ciascuno di loro non ha niente da perdere e – anzi – tutto da guadagnare d’ora in poi, con le bambine in ostaggio.
Un mattatoio abbandonato nelle vicinanze ben si presta a diventare covo, quartier generale e prigione. Qui il capo della banda, il pluriomicida Lou Handy, detta le sue condizioni: ucciderà un ostaggio ogni ora se le sue richieste non saranno soddisfatte.
Le trattative per il rilascio vengono affidate all’agente dell’FBI Arthur Potterr, che ingaggia con il sadico Handy una estenuante partita psicologica nel corso di dodici tese e spasmodiche ore: un duello mortale tra un assassino psicopatico e un poliziotto che per vincere dovrà ragionare con la mente del criminale.
Preso in mezzo tra coloro che vogliono scongiurare un bagno di sangue accondiscendono alle richieste di evasi e coloro che invocano le maniere forti anche a costo della vita di qualche ostaggio, Potter cerca di vincere contro il tempo che scorre inesorabilmente immedesimandosi con il pericoloso interlocutore fino a pensare con la sua testa, conscio che Handy non esiterebbe un solo istante a sacrificare la vita di tante vittime innocenti se ciò potesse tornargli utile. Nel frattempo, un’altra partita mortale si gioca all’interno del buoi e macabro mattatoio: una delle due insegnanti Melanie Charrol, a sua volta sordomuta, non ha alcuna voglia soccombere a quel tragico e sadico gioco del gatto col topo.
Insieme, Potter, l’uomo che parla per scongiurare la morte, e Melanie, la donna condannata al silenzio, combattono per impedire che quel mattatoio ridiventi teatro di una sanguinosa carneficina…
Magistralmente orchestrato in un crescendo continuo di colpi di scena, Il silenzio dei rapiti – definito “lettura più eccitante dell’anno” – è un thriller asciutto e ingegnoso, con un ritmo frenetico e una trama concentrata in poche, tesissime ore che procede vertiginosa verso un finale incandescente, da togliere il respiro.
(Ed. Sonzogno; I Romanzi)

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