Il sogno di volare – Carlo Lucarelli

Era una sensazione.

Incipit Il sogno di volare

Era una sensazione.
Non un rumore, perché la musica dell’iPod gli riempiva le orecchie morbida e piena come cera fusa, e non era neanche un’ombra o un movimento, perché va bene che il lampione era rotto e il portico quasi buio, ma lui era così immerso nei suoi pensieri, gli occhi rivolti a guardarsi più dentro che fuori, che non si sarebbe accorto di nulla neppure se fosse stato giorno e ci fosse stato il sole.
Era una sensazione.
Come quando uno si sveglia all’improvviso perché sente che qualcuno lo guarda, e infatti Enzo si strappò da musica e pensieri e si sfilò le cuffie per guardarsi attorno.
Ma non c’era niente. niente. Non nessuno, proprio niente, perché la sensazione era che sotto quel portico buoi, accanto a lui, mentre legava la bicicletta non ci fosse qualcuno, ma qualcosa.
Qualcosa.
Ma non c’era niente.
Pensò così:

Incipit tratto da:
Titolo: Il sogno di volare
Autore: Carlo Lucarelli
Casa editrice: Einaudi

Libri di Carlo Lucarelli

Copertina di Il sogno di volare di Carlo Lucarelli

Quarta di copertina / Trama

In una Bologna che non è più la stessa, un assassino fa giustizia da sé di fronte all’ingiustizia che vede. A combatterlo c’è solo lei. Grazia Negro. Anche lei non è più la stessa. E di assassini seriali non vorrebbe più sentir parlare.
Il romanzo della rabbia di oggi. Assoluta e senza rimedio. Il romanzo dei sentimenti, delle solitudini, dell’incertezza di oggi.
«E cosí forse potrei capirlo che scagliarmi con la bocca spalancata e le mani aperte, a strappare, colpire e stringere e mordere fino ad arrivare al cuore non è la soluzione, che quelli con cui me la prendo non sono le cause del male ma solo i sintomi e che qualche volta sono pure innocenti.
No.
Non me ne posso accorgere, non posso trattenermi e non posso cambiare.
Perché mi sento sempre così, ansante, contratto e febbrile, sempre, tutto il giorno e tutti i giorni.
Perché quello che faccio mi piace.
E perché lo so che non serve e che è sbagliato.
Io non cerco una soluzione.
Io voglio vendetta».
(Ed. Einaudi; Stile Libero Big)

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