La schiuma dei giorni – Boris Vian

Incipit La schiuma dei giorni

Colin stava finendo di farsi bello. Per uscire dal bagno si era avvolto in un grande asciugamano di tessuto bouclé, da cui emergevano solo le gambe e il torace. Porto via allo scaffale il vaporizzatore e si spruzzò sui capelli chiari l’olio fluido e profumato. Il suo pettine d’ambra divise la massa setosa in lunghi fili arancioni, simili ai solchi che l’allegro contadino traccia nella marmellata d’albicocche servendosi di una forchetta. Colin posò il pettine e, armatosi di un tronchesino, tagliò obliquamente gli angoli delle sue palpebre opache, in modo da rendere misterioso il suo sguardo. Era costretto a farlo spesso, perché ricrescevano in fretta. Accese la luce dello specchio d’ingrandimento e si avvicinò ancora per verificare lo stato della sua epidermide. C’erano un po’ di punti neri che sporgevano qua e là dalle pinne del naso. Però guardandosi allo specchio si videro così brutti che rientrarono prontamente sotto la pelle e Colin, soddisfatto, spense la lampada.Slegò l’asciugamano che gli cingeva le reni e ne fece passare un angolo fra le dita dei piedi per assorbire le ultime traccie di umidità. così, riflesso nel cristallo, mostrava finalmente la sua somiglianza con l’attore di Slim in Hollywood Canteen. Aveva la testa rotonda, le orecchie piccole, il naso diritto, la carnagione dorata. Spesso sorrideva come sorride un bambino piccolo, e così gli era venuta, per forza, la fossetta sul mento. Era abbastanza alto, sottile, con le gambe lunghe, e molto gentile. Il nome Collin gli stava tutto sommato bene. Alle ragazze parlava con dolcezza e ai ragazzi con allegria. Era quasi sempre di buon umore, e nelle ore che restavano dormiva.

Incipit tratto da:
Titolo: La schiuma dei giorni
Autore: Boris Vian
Traduzione: Gianni Turchetta
Titolo originale: L’écume des jours
Casa editrice: Marcos y Marcos

Libri di Boris Vian

La schiuma dei giorni di Boris Vian

Quarta di copertina / Trama

Colin è un giovane parigino ricco e annoiato. Passa il tempo dedicandosi a ricette inverosimili, strimpellando bizzarri strumenti di sua invenzione, bighellonando con Chick – il suo migliore amico – un ingegnere spiantato e sperperone che ha uno strano pallino: collezionare le opere di Jean-Sol Partre.
Poi, nella vita del signorino entra, in modo esplosivo, l’amore.
L’incontro con la bella Chloé è un colpo di fulmine: decidono di sposarsi nel giro di pochi giorni.
Per la cerimonia nuziale, Colin non bada a spese: ingaggia un Arcivettovo, settantatré musicisti, quattordici Figli della Fede e due pederasti d’onore. Nella chiesa, ridipinta di fresco a strisce gialle e viola, entrano anche le nuvole, profumate di coriandolo e di erbe di montagna.
Gli sposini si imbarcano in un lungo e stralunato viaggio di nozze nel Sud della Francia, scortati dal cuoco di Colin, Nicolas.
Al ritorno dal viaggio, Chloé si ammala. Nei suoi polmoni si annida un male terribile, fatica a respirare. Mentre il tempo va sempre più veloce, e l’appartamento dove vivono, inizialmente di dimensioni faraoniche, si fa sempre più stretto…
(Marcos Y Marcos; Gli Alianti)

Bibliografia e cronologia opere di Boris Vian