Serpenti nel Paradiso – Alicia Giménez-Bartlett

Serpenti nel Paradiso – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Serpenti nel Paradiso

La prima accoglienza fu uno schiaffo di calore, umido, adesivo. La seconda non ci fu affatto. Nessuno era venuto ad aspettarmi all’aeroporto di El Prat. Nessuno era stato avvisato del mio arrivo. Questo può bastare per spiegare il deserto umano che mi trovai di fronte. Eppure, contro ogni logica, rimane sempre la speranza che all’arrivo una piccola delegazione agiti un cartello col tuo nome e si lanci ad abbracciarti in segno di amicizia.
Sciocchezze, pensai, queste sono cose che non succedono mai, tanto meno a una come me, che ha fatto di se stessa il feroce guardiano della propria tranquillità. In fondo ero ben felice che nessuno desse spettacolo a mie spese facendomi fare figure ridicole davanti ai passeggeri dei voli internazionali.
Io stessa cerco sempre la solitudine. Stavo tornando da venti giorni di vacanza trascorsi in un punto recondito dell’atlante, sul lago Vaërn, nel cuore della Svezia. Avevo affittato una modesta casetta di legno dagli arredi rudimentali e avevo trascorso il mio tempo leggendo, dormendo e godendomi istante dopo istante la semplice realtà che lì non facesse caldo, che la lampada implacabile del sole mediterraneo fosse spenta. Il sole, pretesa benedizione delle terre meridionali, a quelle latitudini concede una tregua. Tutto quello che, a torto o a ragione, è considerato caratteristico del mio paese: case imbiancate a calce, cucina dai sapori decisi, brezza marina, ai miei occhi non è che mitologia da quattro soldi per attirare i turisti. Il mese di agosto in Spagna è disumano, assurdo, snervante. Il caldo uccide ogni possibilità di pensiero e di pace interiore, cancella ogni traccia di comportamento civile. Per questo avevo fatto le valigie e me l’ero filata al nord. E avevo visto giusto.

Incipit tratto da:
Titolo: Serpenti nel Paradiso
Autrice: Alicia Giménez-Bartlett
Traduzione: Maria Nicola
Titolo originale: Serpientes en el paraíso
Casa editrice: Sellerio
Qui è possibile leggere le prime pagine di Serpenti nel Paradiso

Serpenti nel Paradiso - Alicia Gimenez-Bartlett

Incipit Serpientes en el paraíso

El primer recibimiento fue una bofetada de calor, húmedo, adhesivo. El segundo no existió. Nadie fue a esperarme al aeropuerto de El Prat. A nadie avisé de mi llegada. Ésa pudo ser una buena razón que justificara el desierto humano con el que me encontré. Sin embargo, contra toda lógica, siempre se tiene la esperanza de que, al llegar, un pequeño comité agite una pancarta con tu nombre y se lance a tus brazos en señal de amistad.

Incipit tratto da:
Título : Serpientes en el paraíso
Autor : Alicia Giménez-Bartlett
Editor : Booket
Lengua : Español

Quarta di copertina / Trama

«È facile tirare un calcio in una pozza maleodorante, ma avvicinare la punta del piede al laghetto dei cigni è un’altra cosa». Petra Delicado e il suo vice Fermín Garzón, della policía national di Barcellona non si trovano esattamente nel loro ambiente vicino al laghetto dei cigni. Le loro inchieste – inchieste dure e lente, che procedono macinando chilometri, senza illuminazioni e colpi d’intuizione ma mostrando la tenacia dei mastini (mastino soprattutto lei, Petra; più bonario e moralista Fermín) – hanno per lo più smosso pozze maleodoranti, o simili: complotti di gangster, delitti maturati al confine tra il mondo del vizio e quello dello spettacolo, violentatori seriali, omicidi nel parco. Stavolta, invece, al loro quinto caso, devono risolvere un crimine che matura in un sobborgo ricco della città, il quartiere «Paradís»: ville rasserenate da giardini di ombrosa geometria, coppie molto per bene con servitù filippina, carriere dorate, bambini radiosi, e salde tradizioni di famiglia. Nella sua piscina, colpito alla testa, galleggia il corpo di Juan Luis Espinet, marito virtuoso, giovane padre di famiglia, uomo elegante e bellissimo, avvocato del famoso studio di famiglia, ma ancor più bravo del padre: «era il numero uno in tutto», giurano le due coppie dei suoi amici più cari. Non c’è un’ombra sulla sua vita. Come non ce ne sono in quelle degli amici. E contro il castello illusionistico del «Paradís», o in quel nido di vipere dissimulato, cominciano ad abbattersi i colpi di maglio di Petra e Fermín. Mentre intorno lo scenario si complica con la grazia comica di una commedia degli imbrogli: una visita del papa in città, un cardinale che sembra uscito dal rinascimento, il simpatico giudice bon vivant, una coppia di sorelle infaticabili e procaci, Fermín che fa lo zerbinotto punito e Petra nella parte di Cupido. Perché, probabilmente, la base del successo e del piacere della lettura che danno i gialli d’ambiente della Giménez Bartlett, è che essi sembrano polizieschi in forma di commedia: quadri vividissimi di interni o di esterni sempre spazialmente caratterizzati, personalizzati, si direbbe, fino al dettaglio umano, e dominati dal dialogo piuttosto che dalla descrizione. Una mano felice di scrittrice che fa di lei, come ha detto un grande critico, «un genio mediterraneo per il giallo».
(Ed. Sellerio; La Memoria)

Cronologia opere, libri, biografia di Alicia Giménez-Bartlett su Incipitmania