Le terre del Sacramento – Francesco Jovine

A Calena, di marzo, incominciava il sole lungo.

Incipit Le terre del Sacramento

A Calena, di marzo, incominciava il sole lungo. Per tutto l’inverno la cresta delle Mainarde, che era a ponente della città, faceva brevi i crepuscoli. I raggi, rotti dalle rocce, illuminavano breve tratto del cielo di luce folgorante, lasciando la città e le sue terre nell’ombra.
Di primavera il sole si poneva al centro d’una forca tra il Timbrone e il Sellao, e dava, morendo, quasi a pelo delle terre più basse, fin l’ultima briciola di luce.
In una mattinata serena di marzo, l’avvocato Cannavale, percorreva a cavallo le terre del Sacramento. Lo seguiva a distanza Felice Protto, suo fattore e affittuario d’una parte della tenuta. L’avvocato si era deciso a fare quella visita ai suoi poderi con il ritorno della buona stagione, non tanto per rendersi conto dei pascoli e delle coltivazioni, quanto per uscire dalla sua casa di città dopo giorni e giorni di pigrizia e solitudine.

Incipit tratto da:
Titolo: Le terre del Sacramento
Autore: Francesco Jovine
Casa editrice: Einaudi

Libri di Francesco Jovine

Copertine di Le terre del Sacramento di Francesco Jovine

Quarta di copertina / Trama

Nella letteratura italiana del dopoguerra è questo il romanzo che ha più respiro d’epopea, un’epopea popolare in cui si fondono i motivi d’umanità e di poesia del verismo meridionale. Campagne e villaggi del Molise sono un mondo di antiche ingiustizie e torpori. E tuttavia il vento della rivolta si leva da questo feudo immobile.
Protagonisti della drammatica vicenda sono un vecchio e inetto proprietario terriero, la giovane e ambiziosa moglie di lui, e Luca Marano, un ragazzo, figlio di poveri, che gode della fiducia dei contadini. Ha scritto Emilio Cecchi: «Tra le molteplici figure della nostra narrativa, questa di Luca è una di quelle che avranno maggiore probabilità di sopravvivere. In lui si concentra l’umiliazione, la poesia e la speranza della sua ragione. Nelle pagine che dovevano essere le sue ultime, Jovine non poteva toccare soggetto più bello».
(Ed. Einaudi; Gli Struzzi 31)

Cronologia opere e bibliografia di Francesco Jovine