Tokyo soup – Ryū Murakami

Ore no na wa Kenij da, da duro.

Incipit Tokyo soup

Ore no na wa Kenij da, da duro.
Watasgi no namae wa Kenij to moshimasu, formale.
Boku wa, Kenji, casual.
Atashi Kenji te iu no yo, da checca.
Quanti modi abbiamo di dirlo in giapponese? mi chiedevo presentandomi all’americano: mai nemu isu Kenji, mi chiamo Kenji.
“Ah, sei tu!”
“Piacere” dissi al  turista sovrappeso che sembrava così felice di vedermi. Ci trovavamo vicino alla stazione di Seibu Shinjuku, in un albergo che oltreoceano non avrebbe meritato più di due stelle e mezzo.
Un momento che non dimenticherò mai… la prima volta che incontrai Frank.

Incipit tratto da:
Titolo: Tokyo soup
Autore: Ryū Murakami
Traduzione: Kaoru Tashiro e Katia Bagnoli
Titolo originale: In za misosupu
Casa editrice: Mondadori

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Copertine di Tokyo soup di Ryū Murakami

Quarta di copertina / Trama

Kenji ha vent’anni e per guadagnarsi da vivere fa la guida turistica (senza licenza) accompagnando turisti per lo più occidentali in mediocri sex-tour in giro per la Tokyo di fine millennio. Di gente strana ne ha vista parecchia, ma quando viene assoldato da Frank, il suo nuovo cliente americano, sente fin dall’inizio che qualcosa non quadra. Ma forse è solo paranoia. Si parte . Il cliente è stato chiaro: vuole sesso e sesso avrà. Prima e unica tappa: Kabuki-co quartiere a luci rosse molto fiorente.
La serata si trascina tra un peep-show e un lingerie bar, tra birre, ragazze e chiacchiere. Ma quando arriva il momento di pagare, le banconote di Frank sono macchiate. Macchie che sembrano di sangue.
Kenji si ricorda di un articolo di un giornale su una ragazza ammazzata e sente che qualcosa proprio non va, eppure non riesce a scappare. Altra serata. Frank dice «Basta chiacchiere». Ora vuole sesso, solo sesso.
Entrano in uno di quei pub in cui ogni tanto, per noia o per necessità, delle donne giapponesi si prostituiscono.
La sensazione che qualcosa di brutto stia per accadere cresce in Kenji e infatti un’ipnotica, selvaggia discesa agli inferi ha inizio sotto il suo sguardo terrorizzato e quasi affascinato…
Ryu Murakami ci racconta il brutale e sanguinoso viaggio di Frank attraverso le notti di una Tokyo trasfigurata, tra pachinco e le luci al neon, affollata di mille solitudini. È una storia noir, senza scampo, nella quale la gelida violenza degli individui non è che un pallido riflesso di una società (giapponese ma anche americana e occidentale in genere) feroce e impassibile, muta e sorda, che ha fatto del consumo l’unico senso di marcia accettato e accettabile, dove l’industria del sesso prospera di pari passo con la più totale perdita d’identità da parte delle persone. Tokyo soup è emozionante come un thriller, ipnotico come l’osservazione di un pezzo di realtà mostruosamente affascinante, maestoso come l’orazione funebre per un mondo senz’anima.
(Ed. Mondadori; Strade Blu)

Cronologia opere e bibliografia di Ryū Murakami