Trilogia di New York – Paul Auster

Incipit Trilogia di New York – Paul Auster

Incipit Trilogia di New York

Cominciò con un numero sbagliato, tre squilli di telefono nel cuore della notte e la voce all’apparecchio che chiedeva di qualcuno che non era lui. Molto tempo dopo, quando fu in grado di pensare a ciò che gli era accaduto, avrebbe concluso che nulla era reale tranne il caso. Ma questo fu molto tempo dopo. All’inizio, non c’erano che il fatto e le sue conseguenze. La questione non è se si sarebbero potuti sviluppare altrimenti o se invece tutto fosse già stabilito a partire dalla prima parola detta dallo sconosciuto. La questione è la storia in sé: che abbia significato o meno, non spetta alla storia spiegarlo.
(Città di vetro)

Incipit tratto da:
Titolo: Trilogia di New York
Autore: Paul Auster
Traduzione: Massimo Bocchiola
Titolo originale: The New York Trilogy
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Trilogia di New York

Trilogia di New York - Paul Auster

Incipit The New York Trilogy

It was a wrong number that started it, the telephone ringing three times in the dead of night, and the voice on the other end asking for someone he was not. Much later, when he was able to think about the things that happened to him, he would conclude that nothing was real except chance. But that was much later. In the beginning, there was simply the event and its consequences. Whether it might have turned out differently, or whether it was all predetermined with the first word that came from the stranger’s mouth, is not the question. The question is the story itself, and whether or not it means something is not for the story to tell.
(City of glass)

Incipit tratto da:
Title: The New York Trilogy
Author: Paul Auster
Publisher: Green Integer
Language: English

Quarta di copertina / Trama

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In una città stravolta e allucinata, in cui ogni cosa si confonde e chiunque è sostituibile, i protagonisti di queste storie conduono ciascuno un’inchiesta misteriosa e dall’esito imprevedibile. Tutto può cominciare con una telefonata nel cuore della notte, come nel caso di Daniel Quinn [Città di vetro], autori di romanzi polizieschi che accetta la sfida che gli si presenta nei panni di un detective sconosciuto. Ma può anche capitare che chi debba pedinare si senta a sua volta pedinato [Fantasmi]; o, ancora, che ci sia qualcuno che s’immedesima a tal punto nella vita di un amico da sposarne la vedova e adottarne il figlio…[La stanza chiusa]. Tre detective-stories eccentriche e avvincenti in cui Paul Auster inventa una sua New York fantastica, un “nessun luogo” in cui ciascun può ritrovarsi e perdersi all’infinito.
Ed è proprio nell’invenzione di questa solitudine che i personaggi della trilogia misurano il proprio io e scoprono il loro vero destino.
(Ed. Einaudi; Super ET)

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