L’uomo che cade – Don DeLillo

Incipit L’uomo che cade – Don DeLillo

Incipit L’uomo che cade

Non era più una strada ma un mondo, un tempo e uno spazio di cenere in caduta e semioscurità. Camminava verso nord tra calcinacci e fango e c’erano persone che gli correvano accanto tenendosi asciugamani sul viso o giacche sulla testa. Avevano fazzoletti premuti sulle bocche. Avevano scarpe in mano, una donna gli corse accanto, una scarpa per mano. Correvano e cadevano, alcuni, confusi e sgraziati, fra i detriti che scendevano tutt’intorno, e qualcuno cercava rifugio sotto le automobili.
Nell’aria c’era ancora il boato, il tuono ritorto del crollo. Il mondo era questo, adesso. Fumo e cenere rotolavano per le strade e svoltavano angoli, esplodevano dagli angoli, sismiche ondate di fumo cariche di fogli di carta per ufficio in formati standard dai bordi taglienti, che planavano, guizzavano in avanti, oggetti soprannaturali nel sudario del mattino.

Incipit tratto da:
Titolo: L’uomo che cade
Autore: Don DeLillo
Traduzione: Matteo Colombo
Titolo originale: Falling man
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di L’uomo che cade

L'uomo che cade - Don DeLillo

Incipit Falling Man

It was not a street anymore but a world, a time and space of falling ash and near night. He was walking north through rubble and mud and there were people running past holding towels to their faces or jackets over their heads. They had handkerchiefs pressed to their mouths. They had shoes in their hands, a woman with a shoe in each hand, running past him. They ran and fell, some of them, confused and ungainly, with debris coming down around them, and there were people taking shelter under cars.
The roar was still in the air, the buckling rumble of the fall. This was the world now. Smoke and ash came rolling down streets and turning corners, busting around corners, seismic tides of smoke, with office paper flashing past, standard sheets with cutting edge, skimming, whipping past, otherworldly things in the morning pall.

Incipit tratto da:
Title: Falling Man
Author: Don DeLillo
Publisher: Scribner
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Scendendo con altre migliaia di persone le scale della Torre nord del World Trade Center, Keith Neudecker riesce a mettersi in salvo pochi minuti prima del crollo. Ha i vestiti impregnati di sangue e di cenere, la faccia cosparsa di frammenti di vetro, e negli occhi immagini che non potrà mai dimenticare. All’esterno la strada ha perso il suo aspetto familiare e le cose mostrano il volto impassibile che avrebbero in un mondo privo di sguardi umani.
È l’America dell’Undici settembre, catapultata da un giorno all’altro nel nuovo secolo e nella paura. Quel mattino Keith ritorna nella casa che ha lasciato un anno prima, da sua moglie Lianne e suo figlio Justin. Quando si presenta alla porta, sembra un uomo «fatto di fumo». Lianne lo riaccoglie in casa senza domande, perché nulla di ciò che accade intorno a loro pare avere risposta. Non ci sarebbe nemmeno motivo di provare paura, né di chiedersi cosa succederà in futuro, perché «il futuro era questo, il futuro c’è appena stato».
Don DeLillo sceglie di raccontare questo futuro seguendo due frecce del tempo. La prima converge verso l’Undici settembre ed è la storia di Hammad e dei suoi diciotto compagni, la preparazione dell’attentato dalla Germania alla Florida, dai simulatori di volo alle cabine degli aerei. La seconda si allontana dal momento della tragedia ed è la storia di Keith e della sua famiglia.
Dentro gli aerei e dentro le torri, nel fuoco della collisione tra le due storie, confluiscono la vita dei terroristi che trascinano con sé nella morte migliaia di persone, e la vita difficile che aspetta i sopravvissuti. Keith cercherà di perdersi al tavolo da poker, Justin scruterà il cielo con un binocolo aspettando il ritorno degli aerei, e Lianne seguirà le tracce di un artista appeso a testa in giù da ponti e balconi, nella posizione di un uomo che cade, immobile, per sempre.
(Ed. Einaudi; SuperCoralli)

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