Underground – Haruki Murakami

Un pomeriggio ho preso in mano una rivista che si trovava sul tavolo e ne ho sfogliato a caso le pagine.

Incipit Underground

Un pomeriggio ho preso in mano una rivista che si trovava sul tavolo e ne ho sfogliato a caso le pagine. Letti sommariamente alcuni articoli, ho dato un’occhiata alle lettere che l’editore aveva scelto di pubblicare. Non ricordo perché l’abbia fatto. Una semplice curiosità, credo. O forse avevo del tempo da perdere. Mi succede raramente di interessarmi a una rivista femminile, o di leggere la rubrica della corrispondenza.

Incipit tratto da:
Titolo: Underground – Il racconto a più voci dell’attentato alla metropolitana di Tokyo
Autore: Haruki Murakami
Traduzione: Antonietta Pastore
Titolo originale traslitterato : Andaguraundo / Yakusoku sareta basho de
Casa editrice: Einaudi

Libri di Haruki Murakami

Copertine di Underground di Haruki Murakami

Quarta di copertina / Trama

«Provate a immaginare. È il 20 marzo del 1995, un lunedí. Una bella mattina di sole primaverile. […] Ieri era domenica, e domani – l’equinozio – sarà un giorno festivo. Magari potevate fare il ponte, forse avete anche pensato: “E se oggi non andassi al lavoro?” Purtroppo però, per molte ragioni, non potete concedervi questa vacanza. Per questo vi siete svegliati all’ora solita, vi siete lavati, vestiti, e siete andati alla stazione della metropolitana. Poi come sempre avete fatto la fila per salire su uno dei treni e andare in ufficio. Una mattina come tutte le altre, senza nulla di speciale. Un giorno come tanti della vostra vita.
Ma degli uomini dissimulati tra la folla, con la punta degli ombrelli appositamente affilata, perforano delle sacche di plastica piene di uno strano liquido…»
L’attentato del 1995 alla metropolitana di Tokyo – nel quale alcuni adepti del culto religioso Aum diffusero nei treni un potentissimo veleno, il sarin, causando dodici morti e migliaia di intossicati – ha scosso violentemente la coscienza collettiva dei giapponesi, prefigurando le nostre attuali paure. Attraverso una serie di interviste, sia agli affiliati della setta che ai superstiti, Murakami cerca di chiarire i motivi di un gesto cosí assurdo, e di comprendere che cosa possano aver provato e provino ancor oggi le vittime di quella tragedia: gente comune («potevo essere io, potevate essere voi»), che ha vissuto un incubo impossibile da dimenticare.
(Ed. Einaudi; ET Scrittori)

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