La voce invisibile del vento – Clara Sánchez

Uscirono da Madrid alle quattro del pomeriggio prendendo la A3 in direzione est.

Incipit La voce invisibile del vento

Uscirono da Madrid alle quattro del pomeriggio prendendo la A3 in direzione est. Julia aveva trascorso la mattinata a fare le valigie, un’operazione che adesso, con Tito, era diventata straordinariamente complicata. Da quando era nato, sei mesi prima, ogni passo fuori di casa implicava portarsi dietro mille cianfrusaglie. E sembrava che il mondo si sbriciolasse se ne mancava una. Pannolini, biberon gocce per le orecchie, ombrellino, cappellino per il sole. Le cose più necessarie andavano in una grande borsa marrone trapuntata con una fantasia a orsetti blu, che di solito per la strada Julia teneva appesa alla maniglia del passeggino. I vestiti di Félix e i suoi li aveva infilati alla rinfusa nella Samsonite verde aperta sul letto sin dal mattino presto. Quando finalmente l’aveva chiusa, era distrutta a furia di andare su e giù per l’appartamento. Aveva chiuso anche gli armadi. Quanto bisognava faticare per concedersi un bagnetto al mare e stendersi un po’ al sole! Avrebbe cambiato Tito subito prima di mettersi in viaggio e ne avrebbe approfittato per buttare l’ultimo pannolino sporco nei bidoni dell’immondizia del palazzo. Prima di dimenticarsene, aveva controllato la manopola del gas e staccato il computer e il frigorifero. Che altro? Sicuramente c’era ancora qualcosa. Ma non le rimaneva più spazio in testa per nessun altro dettaglio. Se si pensasse a fondo a quello che ci si lascia alle spalle, non si finirebbe mai.

Incipit tratto da:
Titolo: La voce invisibile del vento
Autrice: Clara Sánchez
Traduzione: Enrica Budetta
Titolo originale: Presentimientos
Casa editrice: Garzanti

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Copertine di La voce invisibile del vento di Clara Sánchez

Incipit Presentimientos

Salieron de Madrid por la A-3 en dirección a Levante a las cuatro de latarde. Julia se había pasado la mañana haciendo el equipaje que ahora con Tito se complicaba extraordinariamente. Desde que nació hacía seismeses, cada paso fuera de casa suponía movilizar mil cachivaches. Y encuanto faltaba uno el mundo parecía desmoronarse. Pañales, biberones,gotas para el oído, sombrilla, gorro para el sol. Las cosas más urgentesiban en una gran bolsa de tela acolchada marrón estampada con ososazules, que por la calle solía colgar del respaldo del cochecito. La ropa deFélix y de ella la metió a voleo en la Samsonite verde abierta sobre lacama desde bien temprano. Cuando por fin la cerró, estaba hecha polvocon tanta ida y venida por el piso. También cerró los armarios. La quehabía que montar para bañarse un poco en el mar y tumbarse al sol.Cambiaría a Tito justo antes de emprender la marcha y aprovecharía parameter este último pañal sucio en la bolsa que dejaría en el cuarto debasuras del edificio. Antes de que se le olvidase, revisó la llave del gas ydesenchufó el ordenador y el frigorífico. ¿Y qué más? Seguro que habíaalgo más. Pero ya no le quedaba sitio en la cabeza para ningún otrodetalle. Si uno pensara a fondo en todo lo que deja atrás, no terminaría nunca.

Incipit tratto da:
Título : Presentimientos
Autor : Clara Sánchez
Editor : Alfaguara
Lengua : Español

Quarta di copertina / Trama

Spagna, località di Las Marinas. La luce si è ritirata verso qualche luogo nel cielo. Il buio della notte avvolge le viuzze del paese e il mare è nero come la pece.
Julia ha perso la strada di casa: è circondata dal silenzio e sente solo la voce del vento che soffia dal mare, e profuma di sale e di fiori. Non ricorda cosa sia successo: era uscita a prendere del latte per suo figlio, ma sulla strada del ritorno all’improvviso si è ritrovata in macchina senza soldi, documenti e cellulare. In pochi minuti quella che doveva essere una vacanza da sogno si è trasformata in un incubo. Per le strade non c’è nessuno, le case sulla spiaggia sembrano tutte uguali e Julia non riesce a ritrovare l’appartamento nel quale l’attendono il marito Félix e il figlio di pochi mesi. Prova a contattarli da un telefono pubblico, ma la linea è sempre occupata. Tutto, intorno a lei, è così familiare eppure così stranamente irreale. Tra le vie oscure e labirintiche c’è solo una luce, quella di un locale notturno. A Julia non resta altra scelta che raggiungerlo, nella speranza di trovare qualcuno che l’aiuti. Qui, quasi ad aspettarla, c’è un uomo, un tipo affascinante, con la barba incolta e l’accento dell’Est Europa, che sembra sapere tante, troppe cose su di lei. Si chiama Marcus: Julia ha la sensazione di averlo già incontrato da qualche parte. Fidarsi di lui è facile. Eppure Marcus non è quello che sembra e nasconde qualcosa, come ha appena scoperto anche Félix, che sta cercando in tutti i modi di riavere Julia con sé. Ma la donna può affidarsi solo a sé stessa. Deve ascoltare il vento che continua a soffiare intorno a lei. Deve capire cosa sta accadendo. Perché è lì, nel suo istinto di sopravvivenza, che può trovare finalmente la strada di casa.
(Ed. Garzanti; Narratori Moderni)

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