Viaggi nello scriptorium – Paul Auster

Incipit Viaggi nello scriptorium – Paul Auster

Incipit Viaggi nello scriptorium

Il vecchio è seduto sull’orlo del piccolo letto con le mani appoggiate a palmi aperti sulle ginocchia, la testa bassa, gli occhi al pavimento. Non si sogna nemmeno di pensare che nel soffitto proprio sopra di lui sia nascosta una macchina fotografica. A ogni secondo l’otturatore fa uno scatto silenzioso, producendo ottantaseimilaquattrocento fotogrammi per ogni rivoluzione della Terra. E anche se il vecchio sapesse che lo stanno guardando, non cambierebbe nulla. La sua mente è altrove, arenata tra le immagini fittizie che gli affollano il cervello mentre cerca una risposta alla domanda che lo ossessiona.

Incipit tratto da:
Titolo: Viaggi nello scriptorium
Autore: Paul Auster
Traduzione: Massimo Bocchiola
Titolo originale: Travels in the Scriptorium
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Viaggi nello scriptorium

Viaggi nello scriptorium – Paul Auster

Incipit Travels in the Scriptorium

The old man sits on the edge of the narrow bed, palms spread out on his knees, head down, staring at the floor. He has no idea that a camera is planted in the ceiling directly above him. The shutter clicks silently once every second, producing eighty-six thousand four hundred still photos with each revolution of the earth. Even if he knew he was being watched, it wouldn’t make any difference. His mind is elsewhere, stranded among the figments in his head as he searches for an answer to the question that haunts him.

Incipit tratto da:
Title: Travels in the Scriptorium
Author: Paul Auster
Publisher: Henry Holt and Co.
Language: English

Quarta di copertina / Trama

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Mr Blank è seduto su un letto, solo e in pigiama, in una stanza chiusa. Non sa perché si trova in quella stanza, potrebbe essere una prigione o un ospedale, ma deve comunque affrontare le microimprese con cui inizia ogni giornata: alzarsi dal letto, lavarsi, urinare e defecare, fare colazione, vestirsi. Dopo, si trova di fronte all’arduo compito di scoprire qual è la sua storia. Chi è Mr Blank?
Nella stanza ci sono pochi, essenziali arredi, ognuno contrassegnato da un’etichetta che ne riporta il nome, e sul tavolo due pile di fogli stampati e una decina di fotografie. Nel corso della singola giornata in cui si svolge la vicenda, Mr Blank riceve le telefonate e le visite di alcune delle persone ritratte nelle fotografie: Anna Blume, un ex poliziotto di Scotland Yard, James P. Flood, Sophie Fanshawe, il medico Samuel Farr – tutti omonimi di personaggi usciti da precedenti romanzi di Paul Auster. Ma le facce e i nomi non dicono nulla a Mr Blank. Loro invece sembrano conoscerlo bene, anzi, si aspettano qualcosa da lui, una qualche forma di risarcimento, di espiazione. Tra una visita e l’altra Mr Blank legge uno dei dattiloscritti che trova sul tavolo. Si tratta della storia di sapore fantapolitico di un uomo di nome Sigmund Graf, tenuto prigioniero in una cella nell’avamposto militare di Ultima e minacciato di morte per aver violato i confini della Confederazione ed essersi addentrato nei Territori Stranieri abitati dai Primitivi alla ricerca del rivoltoso (o spia?) Ernesto Land. Le avventurose vicende narrate nel dattiloscritto, opera di un certo John Trause, si intrecciano in un modo misterioso con quelle di Mr Blank. Tutti i suoi visitatori lo accusano di averli in passato inviati a compiere una non meglio specificata «missione estremamente pericolosa».
Con un impianto narrativo a metà tra una commedia di Pirandello e una pièce beckettiana, Viaggi nello Scriptorium affronta il tema della responsabilità morale dello scrittore nei confronti dei personaggi d’invenzione. In una rarefatta atmosfera metafisica, alla fine, Mr Blank diventa un personaggio al pari di tutti gli altri, imprigionato nella sua eterna vita di finzione dentro la stanza chiusa.
(Ed. Einaudi; SuperCoralli)

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