Zuckerman scatenato – Philip Roth

Incipit Zuckerman scatenato – Philip Roth

Incipit Zuckerman scatenato

– Cosa diavolo ci fa lei su un autobus, con tutta la grana che ha?
A volerlo sapere era un giovanotto piccolo e robusto con i capelli a spazzola e un completo nuovo; stava sognando a occhi aperti davanti a una rivista di automobili quando aveva riconosciuto la persona seduta accanto a lui.
Per dargli la carica non ci volle altro.
Senza farsi intimidire dalla scortese risposta di Zuckerman – era in autobus per farsi trasportare da un posto all’altro –, il tipo gli diede allegramente un consiglio. Ormai facevano tutti così, se riuscivano a scovarlo. – Lei dovrebbe comprarsi un elicottero. Ecco quello che farei io. Garantirsi il diritto di atterrare sui tetti delle case e smetterla di pestare la cacca dei cani. Ehi! Vede questo signore? – La seconda domanda era rivolta a un uomo in piedi che stava leggendo il «Times».

Incipit tratto da:
Titolo: Zuckerman scatenato
Autore: Philip Roth
Traduzione: Vincenzo Mantovani
Titolo originale: Zuckerman Unbound
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Zuckerman scatenato

Zuckerman scatenato-Philip Roth

Incipit Zuckerman Unbound

” What the hell are you doing on a bus, with your dough?”
It was a small, husky young fellow with a short haircut and a new business suit who wanted to know; he had been daydreaming over an automotive magazine until he saw who was sitting next to him. That was all it took to charge him up.

Incipit tratto da:
Title: Zuckerman Unbound
Author: Philip Roth
Publisher: Vintage
Language: English

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Quarta di copertina / Trama

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Dopo la prima apparizione come giovane romanziere nello Scrittore fantasma, ritroviamo Nathan Zuckerman alla fine degli anni Sessanta, divorziato, ricco, e molto, molto inquieto. Nathan ha pubblicato un libro scandaloso che gli ha fruttato un milione di dollari, ma la sua vita è nel caos. Non soltanto gli ammiratori lo chiamano Gilbert Carnovsky, confondendolo con l’eroe perverso del suo libro; non soltanto la gente gli chiede, strizzando l’occhio, se tutto quello che racconta è autobiografico; non soltanto la sua segreteria telefonica e la sua posta sono inondati dai messaggi di persone che gli chiedono favori, gli danno consigli, lo ammoniscono, lo minacciano.
Sono gli anni degli assassinii di Robert Kennedy e di Martin Luther King, e Zuckerman, incapace di godersi il successo, conduce quasi una vita da recluso, temendo che qualcuno, dopo averlo etichettato come «nemico degli ebrei», decida di passare alle vie di fatto. Invece di cercare sostegno presso la famiglia e gli amici, rompe con tutti. Abbandona Laura, la moglie virtuosa che si batte per gli obiettori di coscienza del Vietnam, perché lei lo fa piangere dalla noia. Litiga con il fratello che gli rimprovera di essere un irresponsabile egoista e di aver rovinato la vita ai vecchi genitori.
In bilico tra i miti di Edipo e Prometeo, Roth disegna una moderna parabola tragicomica intorno alle punizioni che l’uomo «scatenato» si infligge praticamente da solo. E le catene sono quelle di sempre: il ricatto degli affetti famigliari e la legge della rettitudine morale.
(Ed. Einaudi; SuperCoralli)